Nespoli, astronauta da record: "Sono un fiore che sboccia tardi"

Sarà il più anziano d'Europa nello spazio: in missione a 60 anni

Paolo Nespoli in missione

Paolo Nespoli in missione

Verano Brianza (Monza), 5 agosto 2015  - "Il mio sogno da ragazzo era fare l’astronauta. E tornare nello spazio per la terza volta mi sembrava una cosa logica, era naturale mettere a frutto i miei sforzi e le mie qualifiche... sarò l’astronauta europeo più anziano a volare nello spazio, ma alla fine, chi se ne frega dell’età?". L’astronauta Paolo Nespoli non ha mai mollato. Classe 1957, sette anni nell’esercito, incursore paracadutista, missioni in teatri di guerra come il Libano, quando a 26 anni decise di mollare le stellette per diventare astronauta aveva solo la sua volontà a spingerlo. In pochi anni prese una laurea in ingegneria aerospaziale in America e, dopo anni fra Germania e Russia a imparare, riuscì finalmente a volare. Prima a bordo dello Space Shuttle, poi della Soyuz, facendo registrare il record di permanenza in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale. Qualche giorno fa, la sorpresa: Nespoli volerà sulla Stazione Spaziale Internazionale, partenza dal Kazakistan il 30 maggio 2017. A 60 anni... "Per noi astronauti, l’età è un parametro secondario: contano di più esperienza, capacità, conoscenza". E un gran fisico... "Come astronauti tutti gli anni ci rivoltano come un calzino: e finché passo gli esami medici, non ci sono ostacoli. La gente tende a vederci come dei superoi, ma non è così: andare nello spazio è meno impegnativo di fare un Olimpiade. E io, forse, sono un fiore che sboccia tardi". La prima volta? "Mi portai le foto dei miei nonni: avevano fra i 50 e i 60 anni. Mi sembravano così vecchi...". E invece avevano grossomodo la sua età di adesso. "Però mio nonno faceva il manovale e mia nonna ebbe nove parti".  Non è ancora riuscito a fare una passeggiata nello spazio, è sempre rimasto a bordo. "Chissà se questa volta sarà quella buona... Sono emozionato: la notte scorsa mi è stato inviato il programma di addestramento per le passeggiate nello spazio". Un buon segno, no? "Spero proprio di sì". Il fascino che esercitano gli astronauti è sempre grandissimo, basti pensare a come gli Italiani hannio seguito l'ultima missione di Samantha Cristoforetti. "Nell’immaginario gli astronauti hanno preso il posto che un tempo apparteneva agli esploratori che andavano in terre sconosciute e tornavano con un bagaglio di esperienze e storie affascinanti. E facevano crescere le Nazioni a cui appartenevano". E oggi? "Oltre a diventare una risorsa sperimentando cose che sulla Terra non esistono come la microgravità, fare l’astronauta ti dà la capacità di vedere la Terra con occhi diversi: là non ci sono confini, vedi le cose da un’altra prospettiva e percepisci la delicatezza di questo Pianeta". Non ha mai paura? "Più che paura, c’è ansia. Ci sono volte in cui ti chiedi: e se adesso glielo sfascio, con tutti i soldi che è costato?". E se incontrasse gli extraterresti? "Sarebbe un sogno. Sono convinto che da qualche parte ci siano altre forme di vita. Se dovessi incontrarle, spero di fare bella figura come ambasciatore della Terra...".