Milan-Juve: zucca e lapidi, la curva rossonera ricorda ai rivali le finali perse in Europa

Coreografia in tema Halloween per rinfacciare i ko in Champions LEage. Ma alla fine sono fischi e delusione

Lo sfottò della Curva Sud ai tifosi juventini

Lo sfottò della Curva Sud ai tifosi juventini

Milano, 29 ottobre 2017 . Fischi. Inevitabilmente fischi. Il Milan esce sconfitto dalla sfida di San Siro contro la Juventus e i 78mila sugli spalti sfogano la loro delusione accompagnando la squadra negli spogliatoi così. E pensare che il tutto era cominciato con i tifosi bianconeri costretti ancora una volta a subire l’onta del ricordo di tutte le finali di Champions League perse nella storia. Prima uno striscione bello ma, al momento, anonimo: "Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta". Una frase che poteva essere rivolta a chiunque: a Montella, chiamato a dare la spinta ad una squadra troppo discontinua. Ma anche a Fassone, che di vittorie ne ha bisogno per non dover rivedere la componente economica del club. Ma anche alla Juventus, mai come quest’anno in difficoltà ad inizio stagione.

Il messaggio, però, trova la sua naturale evoluzione nello striscione successivo: una coreografia in tema Halloween, con una zucca gigante con tanto di lanterna interna che gigioneggia su una serie di lapidi all’interno di uno scenario da cimitero. Le sette lapidi riportano, guarda caso, l’anno delle finali di Champions perse dalla Juventus: al centro quella del 2003, la storica finale di Manchester che il Milan fece sua ai rigori proprio contro i bianconeri; e poi 1973, 1983, 1997, 1998, 2015 e, ovviamente, 2017. A ricordare che i piemontesi sono sì vice campioni d’Europa in carica, ma che la coppa dalle grandi orecchie la vedono soltanto in lontananza, un vero incubo. E di fatto la zucca di Halloween che ride, oltre che sulla cimiteriale scena già descritta, campeggia anche sulla scritta "La coppa, il sogno e il grande incubo", rivisitazione di uno dei cd più venduti degli 883 («La donna, il sogno e il grande incubo»). A rimirare la scena un bambino, vestito di rosso, e un papà in blu che spiega idealmente al piccolo di cosa si tratta. Ma tra i 78mila di San Siro anche molte celebrità: ovviamente Bonucci, squalificato ma in tribuna; ma anche Mario Balotelli, Lele Oriali e il commissario tecnico della nazionale italiana, Giampiero Ventura. Tutti a guardare lo spettacolo della Scala del calcio che è tornato a vestirsi a festa per accogliere la Signora. E i due grandi ex, De Sciglio e Allegri, per i quali i fischi non si sono risparmiati. Alla fine, però, contano i risultati: tre punti alla Juventus e al Milan resta solo l’incubo di una stagione partita male.

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