Quote latte, Cassazione a sorpresa: assolti gli allevatori accusati di truffa

Gli ermellini sconfessano l’accusa di aver intascato oltre 100 milioni di Mario Consani

SCIOPERO Una protesta degli allevatori contro  il sistema quote lotte organizzata fuori  dal Pirellone (Newpress)ARCHIVIO LOMBARDIA QUOTE LATTE TRATTORI COPAGRI

SCIOPERO Una protesta degli allevatori contro il sistema quote lotte organizzata fuori dal Pirellone (Newpress)ARCHIVIO LOMBARDIA QUOTE LATTE TRATTORI COPAGRI

Milano, 18 ottobre 2014 - Quote latte, tutti assolti con formula piena. È un colpo di scena clamoroso quello che mette una pietra tombale sopra l’inchiesta e i processi celebrati a Milano nei confronti degli amministratori di due cooperative di allevatori e produttori lombardi che per la procura – ma anche per i giudici di primo e secondo grado – invece di pagare le sanzioni Ue come la gran parte dei loro colleghi per aver superato le quote di latte da produrre, si sarebbero messi in tasca più di 100 milioni di euro incassati vendendo il prodotto. Per la Suprema Corte «il fatto non sussiste»: le precedenti sentenze di condanna sono così annullate senza rinvio.

Eppure, per vicende analoghe la stessa Cassazione aveva ritenuto responsabili allevatori e coop piemontesi e friulane. E ancora ieri sera il procuratore generale aveva chiesto anche per gli imputati lombardi la conferma delle pene. Solo le motivazioni del verdetto potranno dunque chiarire il ragionamento seguito dai giudici. Davanti al tribunale la condanna più pesante, 5 anni e mezzo di carcere per peculato e truffa, era toccata nel settembre 2011 ad Alessio Crippa, presunto «Robin Hood» degli allevatori in salsa leghista, leader di quei Cobas che una decina d’anni fa bloccarono alcune strade e ferrovie del Nord per protesta contro il sistema delle quote latte. Il meccanismo è questo: gli allevatori portano il latte alle cooperative che, svolgendo il servizio pubblico di «primo acquirente», pagano i produttori o riscuotono le multe da quelli che superano le quote loro assegnate. Queste multe, tramite l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), vengono girate allo Stato. In un ventennio di sforamenti, l’ Italia ha pagato alla Ue multe per quasi 5 miliardi di euro, solo in parte coperte dalle sanzioni riscosse. L’altra sera, la Cassazione ha mandato assolti tutti e 14 gli imputati a vario titolo di truffa e peculato, compreso Gianluca Paganelli – difeso dall’avvocato Consuelo Bosisio – braccio destro di Crippa, condannato anche in appello a 2 anni e mezzo per truffa, gestore della cooperativa La Latteria. L’assoluzione comporta anche il dissequestro degli oltre 9 milioni di euro confiscati alla coop come presunto profitto di reato. «Questa sentenza è una grande soddisfazione. Non vi sono stati in alcun modo gli artifici e i raggiri della truffa – commenta l’avvocato Bosisio –. I soldi sono sempre stati e sono ancora a disposizione nelle casse de La Latteria, anche se a causa del sequestro, la società ha dovuto chiedere il fallimento».

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