Profughi, Pisapia all'attacco: "Maroni sbaglia a dire no, Milano pronta ad accoglierli"

Ne dovrebbero arrivare 700 in Lombardia e 350 sarebbero destinati al capoluogo lombardo. Il sindaco di Milano: "Sì all'alleanza Pd-sinistra, farò il pontiere" di Massimiliano Mingoia

Profughi

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Milano, 18 aprile 2015 - Attacca il governatore Roberto Maroni sul nodo dei nuovi profughi in Lombardia. Si ripropone come «pontiere» per un’alleanza tra Pd e una nuova aggregazione di sinistra che auspica. Giudica indispensabili modifiche alla legge Severino. Il sindaco Giuliano Pisapia svaria a tutto campo, durante il suo intervento di ieri sera a «Otto e mezzo» su La 7. Il titolo della trasmissione è «Destra e sinistra senza futuro?» e il primo cittadino risponde subito che lui crede ancora nella dicotomia politica, «seppur un po’ appannata rispetto al passato».

Qual è, allora, una risposta di sinistra all’arrivo di 700 profughi e immigrati in Lombardia, di cui 350 destinati a Milano? Pisapia critica la recente presa di posizione del presidente della Regione Lombardia: «Maroni non dice che sono troppi, dice una cosa anche peggiore: che in Lombardia non devono entrare. Noi, invece, diciamo, che, con il contributo dello Stato, siamo disposti ad ospitarli e ad assisterli grazie alle associazioni del volontariato, cosa che abbiamo fatto nei mesi scorsi con 54 mila profughi di cui oltre 10 mila bambini. Gli abbiamo dato un letto e un tetto e poi sono ripartiti per il Nord Europa. E quindi non hanno creato quelle contraddizioni che ci sarebbero se in Italia ci fosse un’invasione». Pisapia non vede alternative a quest’approccio («Non si può fare del Mediterraneo un cimitero») e riparte all’attacco di Maroni: «C’è chi dice “no’’, dimenticando che quando era ministro dell’Interno è stato il primo ad aprire le porte in un momento in cui non ce n’erano le condizioni».

Il discorso si sposta sulla situazione politica nazionale. Inevitabile che nasca una forza politica alla sinistra del Pd? Ecco la risposta di Pisapia: «Io devo ancora capire se il Pd pensa al bipartitismo, cioè che nel centrosinistra ci debba essere un unico contenitore. Io non sono assolutamente d’accordo. Penso che ci debba essere un’alleanza tra il Pd e un’aggregazione seria e innovativa della sinistra. I tempi sono maturi». Lei ne farebbe parte? «Farò il pontiere». Il sindaco, però, è un po’ preoccupato per quella «parte della sinistra contaminata in negativo da certe vicinanze che portano all’illegalità». Uno dei casi più spinosi è quello di Vincenzo De Luca (Pd), condannato in primo grado ma candidato presidente alle Regionali in Campania. Pisapia conferma la sua visione garantista: «Ho visto tante persone condannate in primo grado ma poi innocenti. In ogni caso alcune modifiche alla legge Severino sono indispensabili perché contrasta con il principio di non colpevolezza». 

di Massimiliano Mingoia

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