Il gruppo Vitali si prende il Portello. Canone dimezzato per i primi due anni

Dopo dieci mesi di stallo, via libera della Fiera al progetto «Milano Alta» di GIAMBATTISTA ANASTASIO

Rendering del progetto Milano Alta di Vitali Spa

Rendering del progetto Milano Alta di Vitali Spa

Milano, 17 novembre 2015 -  Dieci mesi dopo la chiusura della gara, il padiglione Uno e Due del Portello ha finalmente un nuovo padrone e un progetto di riqualificazione: quello che va sotto il nome di «Milano Alta». Ieri il Comitato Esecutivo di Fondazione Fiera ha infatti deciso di assegnare gli spazi espositivi al Gruppo Vitali Spa. Un epilogo che da settimane si dava come probabile. L’ufficializzazione è stata però via via rinviata per effetto della trattativa tra le parti sull’entità del canone annuo che l’impresa di costruzione deve corrispondere alla Fondazione per 50 anni a titolo di comodato d’uso dell’area.

L’ente presieduto da Benito Benedini avrebbe infatti voluto che tale somma fosse fissata una volta per tutte e che fosse compresa tra i 3 e i 3,6 milioni di euro. Dal canto loro, i fratelli Vitali hanno offerto un canone di importo crescente negli anni, un canone che assecondasse l’andamento dei lavori ma anche l’affido in locazione dei locali commerciali che saranno creati nell’ambito del progetto. Come spesso accade, ci si è incontrati nel mezzo: il Gruppo Vitali corrisponderà a Fondazione Fiera un canone annuo di 1,5 milioni di euro per i primi due anni e un canone di 3 milioni di euro a partire dal 2018. Quasi un milione di euro in meno all’anno rispetto a quanto i Vitali avevano offerto alla stessa Fondazione l’8 luglio scorso, quando la gara si chiuse con la scelta di assegnare il padiglione 1 e 2 al Milan perché vi costruisse il suo nuovo stadio. E' per effetto della rinuncia dei rossoneri al piano-stadio che i tempi si sono ulteriormente allungati e i costruttori, fino ad allora secondi arrivati, hanno potuto ricontrattare al ribasso l’iniziale offerta. Capitolo chiuso: entro il 15 dicembre Vitali dovrà firmare il contratto per l’area e da gennaio su quell’area potrà iniziare a lavorare. Non ancora escluso, invece, che il Milan e la Fondazione possano raggiungere un accordo sulla “penale” prima di darsi battaglia in tribunale.

«Siamo orgogliosi ed entusiasti per l’aggiudicazione del bando di riqualificazione di una delle aree più significative dal punto di vista storico, perché sede dell’Alfa Romeo prima e di Fiera poi, e per il rilancio economico del quadrante nord-ovest di Milano – fa sapere Massimo Vitali, presidente del Gruppo –. Milano Alta è l’emblema di un nuovo modo di concepire la rigenerazione e la trasformazione urbana. Un progetto nato con l’obiettivo di mettere al centro la persona». Saranno 15mila i metri quadrati riservati al verde con tanto di percorso ciclopedonale a 7 metri di altezza dal suolo lungo via Scarampo, ci sarà poi spazio per un Technology Center e un cinema 4D, per l’alimentazione, con scuole di cucina internazionali e spazi per showcooking, per un centro medico, strutture per lo sport all’aperto, un albergo da 350 camere e negozi.

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