San Siro, il caso dei biglietti gratis: i politici non rinunciano alla tribuna

In Comune 42 consiglieri continuano a chiedere i ticket omaggio

Lo stadio di San Siro (Newpress)

Lo stadio di San Siro (Newpress)

Milano, 23 gennaio 2017 - Biglietti gratis per lo stadio di San Siro, i consiglieri comunali non mollano la «poltronissima» del Meazza. Neanche il nuovo regolamento introdotto all’inizio di questa stagione calcistica ha stoppato il privilegio. Certo, da Inter-Juve dello scorso 18 settembre l’amministrazione ha eliminato l’automatismo «un consigliere due biglietti gratis per San Siro». Ma nessun problema. I consiglieri possono chiedere due ticket omaggio partita dopo partita. E li chiedono, eccome se lo fanno. Nessun imbarazzo. Al giro di boa del campionato di Serie A, su 49 eletti a Palazzo Marino, sindaco compreso, solo in sette non hanno chiesto neanche un biglietto per le partite di Inter e Milan.

Nella casella «zero biglietti» c’è il sindaco Giuseppe Sala, anche se bisogna aggiungere che il Gabinetto del sindaco, l’ufficio guidato da Mario Vanni, ha chiesto e ottenuto 18 ticket omaggio per le partite al Meazza. Gli altri consiglieri che hanno rinunciato al privilegio? Il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè (Pd) non ha chiesto neanche un tagliando. I tre consiglieri del Movimento 5 Stelle Patrizia Bedori, Gianluca Corrado e Simone Sollazzo hanno rinunciato da settembre a tutti i biglietti per partite e concerti a San Siro. A quota zero ticket anche i democratici Carlo Monguzzi e Milly Moratti (moglie dell’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti). Gli altri 42 consiglieri, invece, almeno due biglietti li hanno utilizzati. L’ex candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi è a quota quattro, nella parte bassa della classifica dei tagliandi omaggio. Altri 13 eletti a Palazzo Marino, invece, hanno chiesto due ticket per tutte le 22 partite che si sono svolte al Meazza dal 18 settembre al 17 gennaio (Inter-Bologna). In totale 44 biglietti a consigliere, da usare o da regalare ad amici ed elettori.

I gruppi che si sono distinti per richieste massicce di biglietti gratis sono Forza Italia, Lega Nord e Lista Sala. Gli azzurri a quota 44 ticket sono sette: Mariastella Gelmini, Gianluca Comazzi, Alessandro De Chirico, Fabrizio De Pasquale, Luigi Pagliuca, Silvia Sardone e Pietro Tatarella. L’ultimo azzurro del gruppo, Luigi Amicone, si è fermato a 22 biglietti. I lumbard che hanno chiesto e ottenuto i ticket per tutte le partite sono due, il capogruppo Alessandro Morelli e Laura Molteni. Il lumbard Massimiliano Bastoni è a quota 38, mentre il leader del Carroccio Matteo Salvini si è fermato a 10 ticket. I consiglieri della Lista Sala a quota 44 sono Franco D’Alfonso, Marco Fumagalli ed Enrico Marcora, la capogruppo Elisabetta Strada è poco distante (42). Un altro consigliere che chiede sempre i biglietti è Basilio Rizzo (Milano in Comune), ex presidente del Consiglio comunale. Fin qui, i numeri. Ed ecco i commenti. Il capogruppo di FI Comazzi spiega: «Io non vado mai allo stadio. Chiedo i biglietti per poi regalarli a volontari e associazioni, per evitare che i ticket finiscano nel cestino». Rizzo sottolinea: «Quei biglietti non sono un privilegio perché non costano nulla al Comune, proprietario dello stadio. Il Meazza non è mai tutto esaurito: quei ticket quindi non sarebbero utilizzati da nessuno».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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