Olimpia, Cinciarini capitano: "Un onore e una responsabilità"

Le emozioni alla vigilia della Supercoppa: "Succedere ad un grande giocatore come Alessandro Gentile per me è ancora più importante. Le responsabilità in più sono oltre che in campo soprattutto fuori, dove devo cercare di essere un esempio, di aiutare qualsiasi compagno"

Andrea Cinciarini, playmaker dell'Olimpia Milano

Andrea Cinciarini, playmaker dell'Olimpia Milano

Milano, 23 settembre 2016 - "Una responsabilità e un onore". Così Andrea Cinciarini definisce capitano dell'Olimpia EA7 Milano in occasione della presentazione della Supercoppa italiana di basket, in programma domani e domenica al Forum."Succedere ad un grande giocatore come Alessandro Gentile per me è ancora più importante - ha sottolineato ai microfoni di Sky -. È ovvio che ci saranno responsabilità in più, però le responsabilità in più sono oltre che in campo soprattutto fuori, dove devo cercare di essere un esempio, di aiutare qualsiasi compagno". "Anche perché - ha aggiunto - quest'anno avremo un roster a 15, quindi non sarà facile avere i minuti per tutti. Ci sarà qualcuno che rimarrà fuori, qualcuno che non sarà contento, qualcuno che giocherà di meno. Ecco, il mio ruolo deve essere quello di essere sempre lì pronto ad aiutare qualsiasi persona. E in campo dare l'esempio e metterci tutto quello che ho dentro. Giocare per i nostri tifosi, per la società, per noi giocatori, cercare di iniziare già bene sabato e domenica con la conquista della Supercoppa, che è l'unico trofeo che manca all'Olimpia e vorremmo regalarlo". 

"E' stata sicuramente una cosa inaspettata. È ovvio, perché il capitano l'anno scorso era Gentile, l'anno prima era Gentile, quindi fino a quando c'è Alessandro, pensavo che sarebbe stato sempre lui. È ovvio che è venuto fuori un problema con la società, ma io non c'entro niente. Però prima di tutto - ha chiarito Cinciarini - ho parlato con Alessandro, perché volevo a tutti costi che il nostro rapporto di stima, di amicizia e di carisma che c'è in campo non cambiasse. Una volta che ho constatato che tra me e lui questo problema non c'è, allora ho accettato di fare il capitano, perché è un onore farlo. Soprattutto in una società come l'Olimpia". A chi gli chiedeva se cambierà qualcosa nello spogliatoio, l'ex Reggio Emilia ha risposto: "No, non penso che cambierà niente, perché siamo tutti persone prima che giocatori molto responsabili, molto bravi. Quindi, tutti avranno voce, tutti possono parlare. Non sono il capo, devo assolutamente far capire con gli esempi quotidiani, in campo e fuori dal campo, se c'è da rimproverare qualcuno che non sta facendo il proprio lavoro perbene. Però il rapporto tra me e Gentile, tra me e altri giocatori non cambierà niente". 

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