Higuain, Pipita per far brillare il Milan

Berlusconi vuole mettere a segno un vero colpo di mercato. I soldi ci sono e a De Laurentis non dispiace El Shaarawy di Giulio Mola

Silvio Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi (Ansa)

Milano, 24 giugno 2015 - Zitti  tutti, si cambia strategia. Perché (ed è questa la novità) sul mercato del Milan irrompe con decisione Silvio Berlusconi. Come? Sperando di mettere a segno un vero colpo, capace di far sognare: e così si sussurra che il vero obiettivo della stagione più che Cavani sia Higuain. L’argentino del Napoli (per il quale già nel 2007 i rossoneri offrirono 24 milioni al Real Madrid) verrebbe di corsa a Milanello, il fratello-agente Nicolas da settimane è in contatto con Galliani. E in via Aldo Rossi non si preoccupano di certo del fatto di dover pagare una clausola di circa 60 milioni a De Laurentiis (che strizza l’occhio a El Shaarawy).

Vero, ora circolano i nomi di Bacca, Dzeko, Jovetic, Rabiot, Witsel e Nainggolan, giusto per placare le ire dei tifosi. Ma il Milan sa benissimo cosa deve fare, e forse questo innaturale silenzio non è casuale. Un silenzio che comunque fa rumore quello dell’amministratore delegato, al termine di un mese in cui è accaduto di tutto.  Dopo quattro giorni a Madrid, due viaggi ad Oporto e tre blitz a Montecarlo, con un bilancio di “zero operazioni concluse” e una prestigiosa collezione di “no, grazie”, il dirigente brianzolo ha deciso di cucirsi la bocca. Basta con le trattative mediatiche: nella sola giornata di lunedì ha prima dribblato taccuini, telecamere e microfoni in Lega, e poi la sera è sgusciato via senza rilasciare alcuna dichiarazione a margine della riapertura del ristorante Giannino, storico covo milanista dove il braccio destro di Berlusconi in passato ha concluso grandi operazioni di mercato Insomma, basta proclami, selfie e pseudo annunci, nonostante i tifosi per primi vorrebbero sapere ciò che sta succedendo ai rossoneri. Perché sono arrivati in serie i rifiuti di Mandzukic, Mario Suarez, Miranda e Ancelotti prima, Ibrahimovic poi, Kondogbia e Jackson Martinez (anche se per il coombiano ier l’agente ha “parzialmente“ riaperto) per ultimi? Perché si è in affanno pure sui talenti nostrani come Bertolacci e Baselli, da mesi obiettivi rossoneri?  Perché il signor Lucas (proprietario del Fondo Doyen) da tre settimane segue Galliani come un’ombra rendendo più scivolose tutte le trattative anzichè facilitarle? E soprattutto, i soldi (se ci sono) non doveva metterli Mr Bee mentre adesso pare sia Berlusconi a doverli anticipare? Chi conosce bene i fatti di Casa Milan, assicura che entro due settimane si capiranno molte cose perché “il cavallo buono si vede a strada lunga...”. Del resto è impensabile immaginare che il Galliani, pur sbagliando a porta vuota e a portafoglio teoricamente pieno dopo anni di vacche magre, abbia deciso di alzare bandiera bianca. Non si può trascurare nulla nel quadro di una vicenda - quella del finanziamento e della ricostruzione del Milan - dai contorni ancora poco chiari. Troppi commensali si sono seduti allo stesso tavolo, dai Berlusconi a Taechaubol, da Galliani a Lucas e tutta la Doyen con altri (ipotetici) investitori. Giochi strani, forse doppi giochi che cominciano a infastidire l’ex Cavaliere. Ad Arcore si sono addensate nubi molto nere sul “broker thailandese”, capo dei nuovi partner di mercato. Che in attesa di entrare ufficialmente con Bee nel Milan evidentemente danno priorità ai propri interessi. Perciò Berlusconi ha deciso di voltare pagina. C’è ancora tempo per costruire un grande Milan, magari partendo proprio da Higuain.

Giulio Mola

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