Vinile, dopo il deserto l’epoca d’oro: "Ma i produttori non osano più"

Milano, viaggio tra collezionisti e storici negozi che resistono

Da sinistra il negoziante Maurizio Canella e Filippo Massetti un giovane cliente

Da sinistra il negoziante Maurizio Canella e Filippo Massetti un giovane cliente

Milano, 23 aprile 20127 - James Brown e i Pink Floyd, Franco Battiato e i grandi del jazz rigorosamente in vinile. Dischi che anni fa venivano dati via, mentre ora «i cinquantenni tornano da noi per ricomprarseli». Maurizio Canella, tra gli scaffali del negozio “Rossetti Dischi”, punto di riferimento per la compravendita dell’usato in via Cesare Da Sesto, nel centro di Milano, osserva la nuova stagione d’oro del vinile. Una passione che, uscendo dalla nicchia dei collezionisti, ha contagiato tanti giovani che si stanno avvicinando alla musica. Passione celebrata ieri con il Record Store Day, la giornata internazionale del disco.

«Ho ricevuto tante telefonate e passaggi di clienti, dopo anni di deserto l’interesse per il vinile continua a crescere», spiega Maurizio Canella che, nel 1981, ha lasciato un lavoro sicuro e ben remunerato in azienda per seguire la sua passione, aprendo un negozio di dischi. «I clienti mi chiedono in particolare dischi anni ’60, ’70 e ’80 - racconta - dai Led Zeppelin ai Pink Floyd, i Rolling Stones e David Bowie. Poi Madonna, i Queen e i Joy Division. Sul fronte della musica italiana vanno molto Lucio Battisti, Franco Battiato, Adriano Celentano. Sono molto richiesti anche i dischi jazz, solo per citare alcuni nomi Miles Davis, Chet Baker e John Coltrane, la musica soul, il blues».

Un occhio al passato, quindi, ai grandi della musica. Al di là del boom, però, il settore si muove tra luci e ombre. «Le vendite di cd sono crollate - racconta il negoziante - e nessuno ha il coraggio di osare e investire sulla musica. Quella del vinile è come una pianticella che sta crescendo e va coltivata, invece le case discografiche non fanno altro che alzare i prezzi e abbassare la qualità. Quando ero giovane l’appassionato era come un rabdomante, che cercava per ore e giorni tra mercatini e scaffali polverosi fino a quando era lui ad essere scelto dal disco. Adesso si trova tutto online, ma secondo me l’emozione non è la stessa». Tra i clienti anche un ragazzo di 18 anni, Filippo Massetti, che si sta avvicinando alla musica. «Sono andato anche a Berlino per cercare dischi - spiega - ascolto principalmente soul e hip hop, ma amo anche il rock anni ’60 e ’70». Un altro storico negozio milanese, “Buscemi Dischi” in via Terraggio, a due passi da corso Magenta, ha celebrato il Record Store Day con un’esposizione speciale di vinili sugli scaffali. Buscemi offre sia nuovo sia usato, e ha visto il vinile occupare una parte sempre più importante delle vendite. «Ormai i dischi in vinile costituiscono il 30% delle vendite - racconta il titolare, Mario Buscemi - e si è creato un grosso movimento. In tanti ci hanno chiesto informazioni sulla giornata del disco, abbiamo una clientela affezionata che ci permette di lavorare bene».

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