Facoltà umanistiche a numero chiuso: 1.400 studenti resteranno fuori dalla Statale

Ma il tetto alle iscrizioni non scoraggia le aspiranti matricole: + 16%

La protesta degli studenti contro il numero chiuso nelle facoltà umanistiche

La protesta degli studenti contro il numero chiuso nelle facoltà umanistiche

Milano, 29 agosto 2017 - Sono 1.407 le domande in più rispetto ai posti a disposizione quest’anno nei corsi umanistici della Statale: l’introduzione del numero chiuso non frena gli aspiranti studenti di Lettere e Filosofia, mentre ad oggi sono più i posti dei candidati per Geografia e Storia. La prima fotografia del «blocco» all’ingresso dei corsi umanistici è scattata poche ore dopo la chiusura delle iscrizioni ai primi test di ammissione. Ci sarà tempo ancora sino al 4 settembre per chi vorrà iscriversi a Storia o Scienze umane dell’ambiente, i numeri sono ancora parziali, ma per le altre materie umanistiche si può già stilare un bilancio definitivo. Il confronto è più significativo per quelle materie per cui lo scorso anno era in vigore il test autovalutativo che sondava la preparazione ma che, di fatto, non era vincolante e non stoppava l’accesso. Lo avevano già introdotto Scienze dei Beni culturali, Lettere e Lingue e letterature straniere. Aveva chiesto di inserirlo Filosofia per far fronte al boom di iscritti in modo meno drastico rispetto all’inserimento di quel numero chiuso che nei mesi scorsi ha “spaccato” in due la Statale e lo stesso Senato accademico. Le domande ai test autovalutativi per Lettere erano state 762: quest’anno al test di ammissione - il 7 settembre - si presenteranno in 947 per 580 posti. A Lingue lo scorso anno si erano presentati in 1.264 nonostante poi le matricole effettive quest’anno siano state 683; il 5 settembre al test saranno un centinaio in meno: in 1.165 cercheranno di essere fra i 650 ammessi. Lingue è stato l’unico dipartimento a votare a favore del numero programmato, prima delle settimane di mobilitazione.

A Beni culturali le domande lo scorso anno erano state 961, quest’anno la flessione: lunedì si presenteranno in 924 per 530 posti. Fino allo scorso anno erano ad accesso libero Filosofia, Storia e Scienze umane per l’ambiente e il paesaggio, ex geografia: per Filosofia ai test in 661 per 530 posti, per i restanti – le iscrizioni sono aperte – stando alla situazione attuale, non si raggiungerebbe il tetto: a Storia sono 420 le domande per 480 posti, a Geografia 129 per 230. Il test si farà lo stesso, chi non supererà il punteggio minimo avrà «debiti» da recuperare nel corso dell’anno. Nel frattempo però l’Udu, Unione degli Universitari, ha trascinato la Statale davanti al Tar, presentando ricorso contro la votazione del 23 maggio in cui il Senato Accademico ha introdotto il numero chiuso. «Abbiamo ricevuto le carte della difesa, stiamo rispondendo – spiega Carlo Dovico, responsabile milanese dell’Udu –. Il 30 agosto ci sarà la prima udienza, saremo presenti fuori dai test per informare i partecipanti». Restano ad accesso libero, con test di autovalutazione, Scienze dei servizi giuridici, Fisica e Matematica; senza test Scienze geologiche e Scienze e tecnologie per lo studio e la conservazione dei beni culturali. Se si guardano i corsi di laurea ad accesso programmato, le iscrizioni ai test sono aumentate del 16%.

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