NICOLA PALMA
Cronaca

Terrorismo, caccia alla rete dell’egiziano Salem

Il trentunenne rispedito in patria perchè considerato a rischio radicalizzazione

Un miliziano

Un miliziano

Milano, 5 luglio 2017 - Frequentava  sì moschee e centri di preghiera di Milano e provincia, ma le sue idee da estremista lo avevano isolato nella comunità dei fedeli musulmani. Non parlava d’altro Mohamed Ahmed Salem, il 31enne egiziano rimpatriato perché considerato pericoloso e potenzialmente a rischio radicalizzazione: nei suoi discorsi non si sentivano altro che martellanti riferimenti al Corano e a quell’intenzione, per fortuna rimasta solo tale, di «ripulire la Terra dagli infedeli».

Proseguono le indagini dei carabinieri del Nucleo informativo sul nordafricano espulso nei giorni scorsi e sulle persone che ha incontrato nelle ultime settimane, cioè nel periodo in cui ha manifestato una vera e propria ossessione per l’Islam. Salem era un «lupo solitario» pronto a entrare in azione o era stato indottrinato da qualche cattivo maestro finora rimasto nell’ombra? Si è radicalizzato sul web? Interrogativi ancora senza risposta. Del resto, gli approfondimenti investigativi dei militari, coordinati dal maggiore Fabio Guglielmone, sono partiti solo il 27 maggio, cioè il giorno prima che Salem si presentasse all’area chek-in della Malpensa per salire su un aereo diretto in Egitto.

Un aereo  mai preso, perché l’eccessiva agitazione mostrata dal passeggero – che pure ai controlli si mise a recitare versetti del Corano e a teorizzare la supremazia di Allah – gli valse lo stop da parte del personale ai varchi, peraltro avvisati della presenza in zona dei carabinieri. E poi? Secondo la ricostruzione degli investigatori, a quel punto il 31enne si è messo a vagare nell’area dello scalo varesino: prima ha sostato nel parcheggio per pregare, poi ha scavalcato una recinzione per sparire in un’area boschiva, salvo ripresentarsi nell’area cargo con una spranga lunga un paio di metri in mano e un pezzo di ferro di 15 centimetri nascosto nei pantaloni. Rabbonito e bloccato dai militari, è stato portato all’ospedale di Busto Arsizio per un trattamento sanitario ospedaliero; al termine della degenza nel reparto psichiatrico, il trasferimento al Cie di Torino e il successivo imbarco su un volo di sola andata per l’Egitto. In continuo movimento tra Milano e San Donato, dove trovava ospitalità a casa di connazionali, da qualche mese Salem era diventato intrattabile e si mostrava sempre più spesso aggressivo con chi non condivideva le sue tesi da seguace dello Stato islamico. Un cambiamento improvviso, stando a quanto raccontato dal cugino residente in Italia. Se autoindotto o ispirato da qualcuno, stanno cercando di scoprirlo gli investigatori di via Moscova. 

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