"Pietre d'inciampo" in memoria delle vittime del nazifascismo: in arrivo le prime sei

La prima verrà installata sotto la casa di Alberto Segre, in corso Magenta 55

Giorno della Memoria

Giorno della Memoria

Milano, 16 gennaio 2017 - Sampietrini in ottone per ricordare le vittime dei nazifascisti: sono le cosiddette "Pietre d'inciampo" che saranno installate a Milano il 19 gennaio, come già accaduto in altre città italiane ed europee. Finora in tutta Europa sono oltre 50 mila quelle già collocate che riportano nome, anno di nascita, giorno e luogo della deportazione e data di morte delle vittime. La collocazione rientra nelle iniziative ' Milano è memoria', organizzata da Comune e Comitato milanese 'Pietre di inciampo'. Una serie di eventi che non si fermeranno alla data simbolo del 27 gennaio, Giornata della memoria. La prima delle sei 'Pietre di inciampo' di Milano sarà installata il 19 gennaio sotto la casa di Alberto Segre in corso Magenta 55, come ha spiegato sua figlia Liliana ricordando la deportazione sua e del padre, e la morte nel campo di concentramento di Auschwitz. Le pietre ricordano le vittime ebree ma anche i dissidenti politici che hanno lottato contro la dittatura. Insieme al Alberto Segre saranno ricordati a Milano Gianluigi Banfi, Adele Basevi Lombroso, Dante Coen, Melchiorre De Giuli, Giuseppe Lenzi. « Milano è arrivata per ultima ma per fortuna adesso ci siamo messi in moto - ha commentato Liliana Segre presidente del Comitato milanese 'Pietre di inciampo' - . Adesso queste persone non saranno dimenticate, almeno con una pietra di inciampo, anche se ci vorrebbe ben di più per ognuno di loro. Spero che i cittadini capiscano, perché Milano per certi versi è una città molto indifferente, molto di fretta, molto occupata ad andare, non si ferma a guardare quello che sta succedendo sotto i suoi occhi». «Abbiamo scelto con convinzione di dare una marcia in più alla Giornata della memoria - ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Vogliamo evitare che tutto diventi rito e cerimonia, la memoria deve incontrare la gente nei quartieri, coinvolgere la città e tutte le generazioni».

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