Navigli di Milano, il progetto del sindaco Sala: "Primi 2 km aperti nel 2022"

La prima fase di lavori si appoggerà anche sui cantieri della M4 che per alcuni tratti si affiancano ai canali interessati dalla riapertura

Rendering Navigli

Rendering Navigli

Milano, 26 luglio 2017 -  I primi due chilometri dei Navigli di Milano riaperti nel 2022. Questo il progetto presentato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in una conferenza stampa dove sono stati illustrati i risultati di un anno di lavoro del Comitato scientifico, istituito dal sindaco stesso per valutare la fattibilità della riapertura dei canali milanesi. L'obiettivo è di arrivare ad aprire integralmente i Navigli, che negli anni sono stati interrati, per una lunghezza di 7,7 chilometri. La prima fase di lavori, che si concluderà nel 2022, si appoggerà anche sui cantieri della M4 che per alcuni tratti si affiancano ai canali interessati dalla riapertura. "I costi per la prima riapertura sono di 150 milioni circa e li recupereremo dai nostri bilanci - ha spiegato Sala - anche se contiamo sulla generosità dei privati. L'intera operazione potrebbe costare 500 milioni ma si deciderà più avanti sulla seconda parte, anche perché prima la città dovrà digerire il primo passaggio in termini di viabilità e opere. Ma la nostra intenzione è quella di arrivare a una riapertura integrale". Quello della riapertura dei Navigli era un punto programmatico della campagna elettorale di Sala, "ma non deve essere il mio progetto - ha concluso - quanto quello di tutta la politica milanese".

Sulla riapertura dei Navigli milanesi "una fase di consultazione" con i cittadini "ci sarà ma se faremo un referendum lo deciderà a settembre il Consiglio comunale, anche valutando i costi. Io su questo sono aperto, l'altra via potrebbe essere quella dell'udienza o del dibattito pubblico". ha proseguito Sala, nel corso della presentazione del progetto di riapertura dei Navigli, parlando della possibilità di indire un referendum per consultare i cittadini. "Abbiamo valutato la possibilità di appoggiarci al referendum per l'autonomia della Lombardia del 22 ottobre - ha aggiunto - ma non ce la facciamo con i tempi". Per informare i cittadini sulla prima fase di riapertura l'amministrazione sta già preparando un libretto informativo con i costi e i disagi per il traffico. I lavori della prima fase "potrebbero partire tra circa un anno - ha concluso Sala -, dopo che sarà messo a bolla il progetto finale e si saranno fatte tutte le approvazioni politiche".

La prima fase di lavori prevede la riapertura di cinque tratti di canali. Il primo tratto è quello della Martesana in via Melchiorre Gioia, lungo 850 metri. È quello che avrebbe meno impatto sul traffico perché rimarrebbero due corsie di viabilità in una direzione e nell'altra sacrificando solo i parcheggi laterali. Il secondo tratto "è quello più facile" perché è già scavato, si tratta di Conca dell'Incoronata-San Marco dove ci sono le porte di Leonardo. Ha una lunghezza di 230 metri. "Anche con i lavori in corso qui garantiremo ai residenti di poter tornare a casa in auto", ha chiarito il sindaco. La tratta Sforza-Policlinico è la più composita, qui ci si appoggerà sui lavori della M4 dove ci sarà una fermata. Rimarrà un senso di marcia per le auto verso corso di Porta Vittoria su una corsia, per residenti, mezzi di servizio, taxi e autobus. Il canale qui sarà lungo 410 metri di lunghezza e 7 metri di larghezza. Anche nel tratto di piazza Vetra ci si appoggerà sui cantieri della M4, qui il canale sarà di 300 metri verso corso di porta Ticinese. Rimarrà un senso di marcia per la mobilità. Infine il tratto più vicino alla Darsena quello della conca di Viarenna, sarà lungo 260 metri. "Pensiamo che la città oggi sia più disponibile ad accettare nuove sfide - ha aggiunto Sala - anche considerando che ci appoggiamo ai lavori della M4, che sono già in corso. Questa prima fase da un lato è preliminare alla seconda, ma se ci si dovesse fermare per varie ragioni avrebbe comunque un senso come operazione in sé". Infine Sala ha sottolineato che ai Navigli sarà restituita "continuità idraulica e non saranno delle pozze allagate".

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