I “pellegrinaggi” di Corona a Scampia: "Tutto quel che toccava diventava oro"

E l’ex paparazzo urla contro il fidanzato della sua ex Nina Moric

Fabrizio Corona e Luigi Favoloso

Fabrizio Corona e Luigi Favoloso

Milano, 27 aprile 2017 - Un'altra udienza spettacolo del processo all’ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona, in cui sono sfilati tanti giovani orgogliosi di fargli da autisti o da assistenti, «perché tutto quello che toccava lui si trasformava in oro», «perché noi gli volevamo bene, lui era generoso con tutti». E così i ragazzi, alcuni amici dell’infanzia a Catania, altri incontrati per caso nel corso della sua carriera per lungo tempo in ascesa, lo accompagnavano in auto per comparse e foto nei negozi di abbigliamento o nelle serate in discoteca. Due, tremila, fino a settemila euro a comparsa, «Fabrizio faceva soldi a palate, alla fine di un week end non bastava uno zainetto a contenere tutti i contanti». Immancabili le Donatelle, la fidanzata Silvia Provvedi, la mora, stavolta borchiata, con mamma e suocera al seguito.

Ma la testimonianza più attesa era quella del modello Luigi Favoloso il fidanzato in carica della ex moglie di Corona, Nina Moric. Lui tatuatissimo, sorriso stampato sotto un cappellino da baseball con la scritta «Miracolo», è accusato da Corona di aver messo la bomba carta sotto casa sua lo scorso agosto, episodio da cui poi sono partite le indagini che hanno fatto trovare 2,6 milioni di euro in contanti. Dopo aver lanciato alcune occhiate dure a Favoloso, l’ex fotografo dei vip, mentre i giudici rimandavano la testimonianza alla prossima udienza dell’11 maggio, si è messo ad urlare in aula. Redarguito subito dal giudice Guido Salvini, ha rivendicato «il mio diritto e quello di mio figlio» che Favoloso sia sentito come teste puro, quindi con l’obbligo di dire la verità. L’alternativa è che Favoloso sia sentito da indagato con l’assistenza di un legale e la possibilità di quindi non rispondere. «È stato aggressivo – ha detto Favoloso, che in aula è rimasto solo alcuni minuti –, mi ha deluso, pensavo fosse un bravo ragazzo. Comunque lo perdono perché si trova in una situazione delicata e immagino sia teso. Spero che mi indaghino, così si saprà la verità sulla bomba carta». Un giovane testimone napoletano ha, invece, raccontato di aver conosciuto Fabrizio un anno e mezzo fa: «Abito vicino a Scampia e voglio dire che lui ha dato speranza a tanti ragazzi. Sono diventato suo amico, lo portavo in giro alle serate. Corona – ha proseguito – lo volevano e lo cercavano tutti, perché lui dà speranza a tutti i negozi, anche alle macellerie. Ed è uno che snobba i malavitosi».

 

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