Cerchi professionisti? Su BuBoost domanda e offerta si incontrano

La comunità online creata dal ginecologo Giovanni Di Palma

Giovanni  Di Palma

Giovanni Di Palma

Milano, 17 gennaio 2017 - Una comunità online, una piattaforma che è un punto d’incontro tra domanda e offerta. Tra chi cerca un professionista (che sia medico, baby sitter, fotografo, parrucchiere, personal trainer...) e chi dall’altro lato propone la sua prestazione.

Questo è «BuBoost», ideato da Giovanni Di Palma, ginecologo di 44 anni originario di Napoli. «Bu» sta per business, «Boost» è una parola inglese che si traduce con «incremento». Un'idea nata sei anni fa quando il medico si è trasferito da Parma a Milano trovandosi all’inizio un po’ spiazzato, ancora sconosciuto alle potenziali pazienti. «Ho pensato che il mio problema poteva riguardare anche altri professionisti, di tanti settori, e che Internet avrebbe potuto dare una mano», ricorda il medico. E a poco a poco ha così preso forma BuBoost: è stato necessario mettere mano al progetto, avere un team che potesse gettare le basi, recuperare finanziamenti, finora tramite il «bootstrapping», con l’aiuto di amici e persone vicine che hanno dato un primo contributo per lo sviluppo.La piattaforma è online da circa sei mesi ed è attiva in tutta Italia. Lo «zoccolo duro» è a Milano: sono già un migliaio i professionisti attivi all’ombra della Madonnina che si servono di BuBoost.

Come utilizzare questa nuova opportunità?

«Ci si iscrive gratuitamente. Chi propone una prestazione crea un proprio profilo. Chi cerca, digita il servizio o la qualifica che gli interessa, poi indica la città. Dopodiché confronta i professionisti in base a diversi criteri (competenze, pareri dei clienti, prezzi e disponibilità), infine prenota la prestazione inviando una richiesta e attendendo la conferma. Cominciano a esserci interazioni e feedback positivi. C’è chi cerca uno psicologo, chi una baby sitter o un dentista».

La differenza con altre piattaforme lavorative, magari più famose?

«Nella mia il professionista è a disposizione diretta dei clienti non in una vetrina che di fatto serve per essere notato e reclutato dalle aziende».

E chi cerca, può trovare direttamente una faccia e un servizio.

«C’è voluto tempo per sviluppare il progetto ma sono soddisfatto, penso abbia delle potenzialità di crescita».

Lei si è trasferito da Parma a Milano per quali motivi?

«Per motivi professionali, volevo fare altre esperienze. Lavoro all’ospedale di Rho e ho un ambulatorio mio. A Parma avevo una clientela consolidata, a Milano mi sono trovato a dover in un certo senso ricominciare da capo e ho pensato che Internet avrebbe potuto aiutarmi».

Da lì la scintilla che l’avrebbe portato a creare BuBoost?

«Sì, ho pensato all’utilità di dare vita a una vera comunità, uno strumento che potesse essere utile a tutti, non solo a me stesso».

E sta funzionando.

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