Caso Mantovani, l'assessore Garavaglia interrogato dal pm

A chiedere di essere sentito dal pm era stato, nei giorni scorsi, lo stesso Garavaglia, che e' indagato per turbativa d'asta

Mario Mantovani e Massimo Garavaglia (StudioSally)

Mario Mantovani e Massimo Garavaglia (StudioSally)

Milano, 23 novembre 2015 - Massimo Garavaglia, assessore al bilancio della Regione Lombardia, è stato interrogato in Procura a Milano dal pm Giovanni Polizzi nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex vicepresidente della giunta lombarda, Mario Mantovani, del suo collaboratore Giacomo Di Capua e del funzionario del provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e Liguria, Angelo Bianchi. A chiedere di essere sentito dal pm era stato, nei giorni scorsi, lo stesso Garavaglia, che e' indagato per turbativa d'asta.

Stando alla ricostruzione dell'accusa, Mantovani e Garavaglia si sarebbero "attivati" assieme, attraverso il dg della Asl Milano 1 Giorgio Scivoletto (indagato), per "vanificare gli esiti del bando" di una gara del valore di 11 milioni di euro indetta "in forma aggregata" da tre Asl lombarde. Una gara che, ricorda il gip Stefania Pepe nell'ordinanza di custodia cautelare, era stata fatta per "razionalizzare il servizio" di trasporto di malati dializzati, uniformando le tariffe, ma a cui non aveva potuto partecipare la Croce Azzurra Ticinia Onlus di Giovanni Tomasini. Agli atti anche un sms tra Mantovani e Garavaglia del marzo 2014 nel quale il secondo segnalava al primo il "problema bando dializzati e croce azzurra". E in una telefonata successiva Garavaglia diceva a Mantovani che la gara "mette fuori gioco la Croce Azzurra", prevedendo dei "paletti" e quindi escludendola. "Siccome ai nostri Comuni fa tutto la Croce Azzurra...", spiegava Garavaglia, intercettato. E Mantovani, scrive il gip, avrebbe assicurato "di interessarsi subito del problema". Un intervento, secondo il giudice, "evidentemente determinato dalla volonta' di favorire le associazioni operanti nei 'loro Comuni' e di mantenere dunque i consensi nelle aree di interesse politico". "Tornando indietro rifarei quella telefonata, la rifarei per forza, perche' il compito di un politico e' risolvere i problemi che gli vengono sottoposti e quindi segnalarli a chi ha competenza in quel settore", aveva detto Garavaglia, che e' assistito dall'avvocato Jacopo Pensa, dopo aver appreso del suo coinvolgimento nell'indagine. 

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