"Confusi e felici", Claudio Bisio e il cast presentano il film di Bruno

Lo psicanalista distratto e cialtrone Marcello (Claudio Bisio), decide di ritirarsi dagli impegni e chiudersi in casa. La l'armata Brancaleone dei suoi pazienti decide di aiutarlo, guidati dalla segretaria Silvia

"Confusi e felici", le attrici Kelly Palados e Paola Minaccioni con il regista Bruno

"Confusi e felici", le attrici Kelly Palados e Paola Minaccioni con il regista Bruno

Milano, 28 ottobre 2014 - E' in uscita al cinema giovedì 30 ottobre "Confusi e Felici", il terzo film di Massimiliano Bruno presentato a Milano, che racconta la storia di uno psicanalista (Claudio Bisio) aiutato dai suoi pazienti. Una commedia, con risvolti sentimentali, prodotta dai Lucisano con Rai Cinema distribuita da giovedi' con 01 in 450 copie. Al centro di tutto la crisi esistenziale, e non solo, di Marcello, lo psicanalista protagonista distratto e cialtrone, che un giorno decide di chiudersi in casa e mollare tutto. Raggiunto l'obiettivo del regista, quello di far ridere, soprattutto alle battute del romano Marco Giallini, delinquetello di borgata dedito allo spaccio di droga.

La decisione di Marcello non viene presa molto bene da Silvia (Anna Foglietta), la sua segretaria, ne' da tutta l'armata Brancaleone dei suoi pazienti che, saputa la notizia, paurosi di restare senza il sostegno del loro terapeuta di fiducia decidono di sostenerlo in qualche modo. L'idea in se e' bella se non fosse che, ad aiutare Silvia, si ritrovano uno spacciatore affetto da attacchi di panico, Nazareno (Marco Giallini); un quarantenne mammone cronico, Pasquale (Massimiliano Bruno); una ninfomane, Vitaliana (Paola Minaccioni); una coppia in crisi sessuale, Enrico (Pietro Sermonti), sempre alla prese con il tablet, e Betta (Caterina Guzzanti) che vorrebbe tanto tornare a fare l'amore con lui. A chiudere la squadra Michelangelo (Rocco Papaleo), sanguigno telecronista di calcio in crisi per il tradimento della moglie che ha preferito a lui un tedesco, cosa che provoca nel giornalista uno smisurato razzismo verso i tedeschi.

"L'idea di questo film - spiega Massimiliano Bruno al suo terzo film dopo Nessuno mi puo' giudicare (2011) e Viva l'Italia (2012) - mi e' venuta perche' so di tante persone che hanno problemi di questo tipo e ricorrono allo psicanalista. Anche io da 15 anni sono in terapia. Li' si incontrano persone di tutti i tipi a cui mi sono ispirato. Per quanto riguarda il mio personaggio - conclude - faccio il mammone, una figura che in Italia e' molto presente''.

Dice invece Bisio: ''mai avuto a che fare con gli analisti anche se questo mestiere, dopo un po' che lo fai, ti aiuta a capire te stesso come se andassi in analisi. I rigori della vita difficili da battere sono stati per Bisio "quando ho rinunciato di diventare capo di un'agenzia di viaggi a Parigi per continuare a fare teatro''. Tra le battute imperdibili del film: quella di Giallini a Bisio che per farlo distrarre dice: ''C'e' mai stato a Maccarese? E' da paura''. E, ancora, quella del gruppo di pazienti in libreria divisi se comprare in regalo a Bisio, un audio libro su 'Le metamorfosi' di Kafka lette da Francesco Totti o 'Guerra e pace' letta da Antonio Cassano. 

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