Campo rom di via Idro, contro lo sgombero appello delle famiglie: 1000 firme

Alcune famiglie rom sono presenti in via Idro da 26 anni e chiedono: "Prima di essere trasferiti vogliamo soluzioni concrete di inserimento abitativo e lavorativo per gli abitanti"

Il campo nomadi di via Idro

Il campo nomadi di via Idro

Milano, 7 gennaio 2016 - Lo sgombero del campo regolare che ospita famiglie rom in via Idro a Milano è annunciato per lunedì 11 gennaio. Come soluzione alternativa il Comune di Milano offrirà per tutto il 2016 a ogni nucleo famigliare, formato in media da 4 o 5 persone, un container ampio tra i 12 e i 15 metri quadri. Le strutture sono situate nei Centri di emergenza sociale e nei Centri di autonomia abitativa, che già oggi ospitano diverse famiglie provenienti da campi irregolari. Motivi per cui le famiglie di via Idro, tutti cittadini italiani con nuclei presenti da 26 anni, alcuni dei quali nipoti di internati nei campi di concentramento nazifascisti e i cui figli oggi sono inseriti nelle scuole del quartiere, hanno lanciato un appello online su Change.org, che in poche ore, ha avuto quasi 1000 adesioni.

Al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e all'assessore alla Sicurezza Marco Granelli chiedono "di non sgomberare il campo di via Idro finchè non siano definite le soluzioni concrete di inserimento abitativo e lavorativo per gli abitanti. Di mantenere la dignità e di non essere costretti di iniziare la vita da capo perdendo tutto. Solo allora la chiusura del campo di via Idro, come di ogni altro campo, può avere un senso: dare una prospettiva di inclusione sociale e di miglioramento delle condizioni di vita delle persone". Nell'appello, sostenuto dalla Consulta rom e sinti di Milano, si legge: "Il superamento dei campi rom deve essere una decisione condivisa e concordata con le famiglie rom e deve essere una scelta con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle famiglie non di peggiorarle. Non si può ridurre alla chiusura del campo e alla deportazione nei centri temporanei senza nessuna certezza per il futuro loro e dei nostri figli".

Continuano gli abitanti di via Idro, denunciando l'aspetto economico dello sgombero preannunciato: "Abbiamo seri dubbi che questi percorsi possano realizzarsi in un anno visti i precedenti con molte altre famiglie ospitate già in questi centri che non hanno avuto nessun percorso e sono finite per strada. Non si capisce poi perché questi percorsi non vengono effettuati direttamente dal campo nel quale le persone hanno già una loro casa evitando tra l'altro anche i costi di permanenza nei centri comunali". "Il Comune di Milano - concludono - ha speso quasi 6 milioni di euro di soldi pubblici negli ultimi 3 anni e questi soldi non hanno portato nessun miglioramento per le comunità rom di Milano perchè sono stati usati esclusivamente per gli sgomberi, per i Centri di emergenza sociale e per la loro gestione".

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