Spillatura con fusti in lega riciclabile: così dalla birra nasceranno alberi

La sfida di Carlsberg: piante in cambio del taglio di emissioni di Co2 Co.Fi.

Uno dei nuovi fusti adottati per ridurre le emissioni di anidride carbonica

Uno dei nuovi fusti adottati per ridurre le emissioni di anidride carbonica

Milano, 22 luglio 2015 - Mille alberi da piantare alla fine dell’Esposizione universale in zone che devono essere riqualificate. È l’impegno e l’eredità che Carlsberg Italia, presente a Expo sul Cardo con il Birrificio Angelo Poretti, vuol lasciare una volta finita la kermesse. Legambiente collabora al progetto chiamato «L’orologio degli alberi» e si sta occupando di individuare le aree, in accordo con le amministrazioni locali, nel Comune e nei dintorni di Induno Olona, in provincia di Varese, dove il birrificio Poretti ha sede.

Il progetto è stato illustrato in occasione della presentazione del bilancio di sostenibilità 2014 di Carlsberg Italia. «Nel 2014 abbiamo contribuito a ridurre di oltre 7.500 tonnellate le emissioni di Co2 in atmosfera: la quantità di anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 302.000 alberi – spiega Alberto Frausin, amministratore delegato di Carlsberg Italia - Puntiamo tanto sulla sostenibilità, nei fatti. Ed Expo mi ha dato modo di parlarne anche con i vertici di Paesi del Nord Europa e con Michelle Obama».

Ma il numero di alberi da piantare ancora non è stato deciso: dipenderà dalla quantità di Co2 che Carlsberg riuscirà a «tagliare» a Expo, visibile in tempo reale all’interno dello spazio sul Cardo su un tabellone elettronico. Ieri pomeriggio il conteggio è arrivato a quota 367 alberi. Ma in che modo vengono conteggiati gli alberi? La società, proprietaria del birrificio Poretti dal 2002 (ma il primo accordo di collaborazione risale al 1975) utilizza un sistema di spillatura chiamato DraughtMaster che si basa sull’impiego di fusti in Pet riciclabile al posto di quelli tradizionali in acciaio e, soprattutto, non richiede l’immissione di anidride carbonica nell’impianto per permettere alla birra di essere spillata.

Ogni tre fusti Carlsberg evita di emettere nell’ambiente una quantità di Co2 che solitamente viene assorbita da un albero. Ogni tre fusti utilizzati a Expo, quindi, verrà conteggiato un albero da piantare tra querce, frassini, aceri, pioppi, olmi, carpini, ciliegi, meli, cornioli, biancospini e ligustri. «Per la sostenibilità Legambiente non è in contrapposizione, ma può anzi essere complice dello sviluppo industriale – osserva Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Collaboriamo da tempo con Carlsberg perché è attenta veramente all’ambiente, l’abbiamo potuto verificare noi stessi. Per quanto riguarda il progetto l’Orologio degli alberi stiamo parlando con le amministrazioni locali per individuare zone che hanno bisogno di essere riqualificate e per il quale la presenza di verde darebbe davvero un apporto alla vivibilità del luogo. Insomma, non saranno piantati a caso. E non saranno piantati di nascosto, ma cercheremo di coinvolgere le scuole e le associazioni locali».

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