"No alla tendopoli lodigiana". Il presidente della Provincia scrive al prefetto

e intanto a Codogno la Lega ha protestato davanti all'ex albergo Orient Express, che è stato oggetto di un sopralluogo da parte di Caritas, Vigili del fuoco e Asl

PRESIDIO Gli esponenti della Lega davanti all’hotel (Gazzola)

PRESIDIO Gli esponenti della Lega davanti all’hotel (Gazzola)

Lodi, 23 maggio 2015 - No, no, e ancora no a una tendopoli lodigiana. Lo gridano i sindaci, lo mette nero su bianco il presidente della Provincia di Lodi Mauro Soldati, che lunedì invierà al prefetto Antonio Corona una lunga lettera con cui stemperare il clima da braccio di ferro tra istituzioni sul tema profughi e proporre un’alternativa alle requisizioni. "Il Lodigiano è composto per l’84% di Comuni al di sotto dei 3mila abitanti e le strutture pubbliche per fronteggiare l’emergenza non ci sono", scrive Soldati. Il presidente chiede che Corona faccia pressione sugli enti sovralocali per far comprendere la situazione particolare della provincia e che abbandoni l’idea di tendopoli, "inaccettabile", ma probabile visti i recenti sopralluoghi in diversi Comuni, Lodi inclusa. In cambio rimette in campo le case cantoniere, che arriverebbero a ospitare una settantina di stranieri. Per sistemarle pensa di coinvolgere fondazioni private, attraverso cui arrivare a impiegare gli stranieri in lavori utili.

E intanto a Codogno l’ipotesi che l’ex albergo Orient Express, in piazza Cadorna, a due passi dalla stazione, possa ospitare dei migranti, ha scatenato la reazione della Lega Nord che ieri mattina ha organizzato un sit-in davanti all’ingresso alla presenza dello stato maggiore del movimento: oltre ai militanti locali, l’onorevole Guido Guidesi e il consigliere regionale Pietro Foroni. Un gazebo invece è spuntato dall’altra parte della strada, ma ieri pomeriggio non c’era già più, probabilmente fatto rimuovere dal Comune. Bandiere e striscioni sono stati collocati sulla recinzione che delimita gli spazi dell’ex hotel. "No ai clandestini" e "Ceretti e Guerini uguale a clandestini" erano i due slogan in verde. Proprio quest’ultima frase è stata oggetto di un preciso sopralluogo da parte della polizia municipale che lo ha fotografato.

"Codogno ha già problemi di sicurezza e qui si rischierebbe una bomba sociale", ha detto il consigliere comunale Francesco Passerini. "Le forze dell’ordine a Expo dormono in container, qui vogliono mettere immigrati in un ex albergo a tre stelle. Inoltre il 90% delle domande per lo status di profughi viene respinta», ha detto Foroni. "È razzismo al contrario con le Prefetture trasformatesi in agenzie di viaggio", ha sottolineato Guidesi. Nel pomeriggio è arrivata la replica del sindaco Vincenzo Ceretti. "Nessun silenzio sui profughi. In diverse occasioni abbiamo detto alla prefettura che il Comune non metterà a disposizione né strutture pubbliche né personale. Il sopralluogo è avvenuto in una struttura privata. Seguiremo la vicenda, ma la Lega crea solo allarme sociale".