Provincia e agricoltori contro le nutrie: "Fucili, gas e sterilizzazioni: ecco come eliminarle"

Tutti gli strumenti approvati da Regione Lombardia per abbattere una specie che conta oltre 110mila esemplari in tutto il Lodigiano

CONFRONTI Giorgio Marazzina, presidente Federcaccia Lodi(Cavalleri)

CONFRONTI Giorgio Marazzina, presidente Federcaccia Lodi(Cavalleri)

Lodi, 28 marzo 2015 - Caccia aperta tutto l’anno con la possibilità di utilizzare trappole e veleni. Ecco il piano di intervento proposto dalla Provincia di Lodi per eliminare 110mila esemplari di nutrie nel Lodigiano. Ieri, nella sala dei Comuni di Palazzo San Cristoforo, il presidente della Provincia, Mauro Soldati, ha incontrato una decina di amministratori locali, cacciatori e agricoltori. Armi da sparo, gassificazione e sterilizzazione sono gli strumenti, che dal 2015, sono stati autorizzati da Regione Lombardia per sradicare totalmente le nutrie dalla Pianura Padana. Il Lodigiano è uno dei territori più colpiti. Nel 2014, secondo il Consorzio Muzza, i danni nelle campagne hanno sfiorato il milione di euro. La situazione è critica. I cacciatori di nutrie autorizzati nel Lodigiano sono quasi mille. I comuni della provincia di Lodi, che nel 2014 hanno presentato un piano di intervento e dichiarato guerra alle nutrie, sono 17 su 61. «Le nutrie hanno invaso anche i centri abitati – spiega Soldati –. Questo esemplare di roditore continua a creare troppi danni al nostro territorio. Bisogna risolvere il problema. Nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo di confronto a cui saranno invitati a partecipare tutte le realtà del territorio. In prima istanza dobbiamo monitorare il fenomeno. Poi, penseremo a come intervenire per eradicare almeno 60mila esemplari di nutrie. Serve un grande sforzo. E’ fondamentale l’impegno di tutti i Comuni della provincia di Lodi». I più colpiti dal problema nutrie sono gli agricoltori. Negli ultimi anni, i roditori, sono stati un vero e proprio flagello per le campagne. «Non possiamo andare avanti in questo modo – commenta Giovanni Madonini, esponente della Coldiretti –. Gli agricoltori sono i più colpiti dal problema. Serve una soluzione concreta. La Provincia ha il dovere di coordinare gli interventi». «I nostri associati sono disposti a partecipare all’iniziativa – spiega Giorgio Marazzina, presidente di Federcaccia Lodi e sindaco di Casaletto Lodigiano –. Preoccupa che nel Lodigiano, i Comuni, non si interessino del problema nutrie. Serve maggiore responsabilità»