Delitto Pordenone: "Teresa e Trifone venivano uccisi quando Giosuè era nel parcheggio"

"Ruotolo era sulla scena del crimine al momento del duplice omicidio". I periti di parte della Procura ne sono sicuri

La lodigiana Teresa Costanza e Trifone Ragone L’unico imputato per il delitto della coppia è Giosuè Ruotolo difeso dall’avvocato Roberto Rigoni Stern

La lodigiana Teresa Costanza e Trifone Ragone L’unico imputato per il delitto della coppia è Giosuè Ruotolo difeso dall’avvocato Roberto Rigoni Stern

zelo Buon Persico, 31 gennaio 2017 - «Ruotolo era sulla scena del crimine al momento del duplice omicidio». I periti di parte della Procura ne sono sicuri. L’auto che si era allontanata a gran velocità dal parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone, qualche istante dopo la morte della lodigiana Teresa Costanza e del militare Trifone Ragone, era quella di Giosuè Ruotolo, il 27enne militare campano, unico indiziato per il duplice omicidio. La perizia che avrebbe collocato Ruotolo sulla scena del crimine al momento degli spari tra le 19.47 e le 19.48 del 17 marzo 2015, è stata illustrata ieri davanti alla Corte d’Assise di Udine. L’orario, con una forbice di una quarantina di secondi, è stato fissato dai consulenti della Procura, gli ingegneri Paolo Reale e Giuseppe Monfreda (consultato, tra le altre, nei processi per le vicende di Elena Ceste e Guerina Biscaglia), sulla base dei tempi di percorrenza del tragitto del runner Maurizio Marcuzzo, che aveva udito gli spari poco dopo essersi allontanato dal parcheggio.

Il lavoro di ricostruzione di tempi e spostamenti del runner e dell’Audi A3 di Giosuè è stato eseguito a ritroso partendo dal passaggio certo dell’auto e di Marcuzzo alle 19.50, a distanza di una ventina di secondi l’uno dall’altro, sotto la telecamera all’incrocio vicino alla palestra. Calcolando un tempo medio di percorrenza della A3, i consulenti hanno collocato l’uscita di Ruotolo dal parcheggio dopo l’omicidio. «I periti hanno applicato un metodo che non è scientifico – contesta l’avvocato di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern – e che non dimostra la presenza di Ruotolo sulla scena del delitto. Non possiamo stabilire un dato certo con queste simulazioni, soprattutto per quanto riguarda la velocità del veicolo di Ruotolo. Finora, è stato fatto un processo solo indiziario e che non ha prove. Ci sono delle ricostruzioni sulla base di quattro simulazioni che danno quattro esiti differenti».