Spese, il Lodigiano tira la cinghia: ma schizza la bolletta della luce

La spending review di Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo: cura dimagrante in gran parte obbligata, mentre crollano le uscite per le opere pubbliche di Valentina Bertuccio D'Angelo

Il municipio di Codogno (Gazzola)

Il municipio di Codogno (Gazzola)

Lodi, 2 marzo 2015 - Nel 2014 i Comuni del Lodigiano hanno stretto la cinghia. È stato un anno di profonda spending review, seppure non in tutti i settori, sia a Codogno sia a Sant’Angelo: nel primo caso la spesa totale è stata di 11.620.884 euro, quasi un milione in meno del 2013; nel secondo dalle casse comunali sono usciti 8.749.768, con un risparmio di quasi due milioni. Fra i big della provincia, fa eccezione Casalpusterlengo che invece ha visto uscite per 13.681.019, quasi 148mila euro in più dell’anno prima. A dirlo è il portale della Banca d’Italia Siope, che registra quasi in tempo reale i movimenti in entrata e in uscita e che è, quindi, diverso dal Bilancio, che alla voce uscite guarda agli impegni di spesa e non alla spesa "fisica". In tutti i casi la cura dimagrante è per la maggior parte obbligata, perché riguarda le spese in conto capitale, ovvero quelle per gli investimenti, perlopiù opere pubbliche ingessate nei vincoli del patto di Stabilità che a questa voce vuole comunque un saldo attivo tra entrate e uscite.

Uno sguardo nel dettaglio dei tre Comuni permette, comunque, di capire si concentrano maggiormente i risparmi o i rincari. A Codogno il personale a tempo indeterminato costa 2.451.545 euro, ovvero 159 euro pro capite; abbattuta la spesa per la riparazioni degli immobili (da ventimila a 89 euro); quasi quadruplicate invece quelle per l’energia elettrica, che nel 2014 è costata 676.735 euro (ben 43 euro pro capite); mentre il riscaldamento è stato dimezzato a 351mila euro.

A Casale il personale costa 2.179.919, centomila euro in meno rispetto al 2013 (145 euro pro capite). Relativamente alta (almeno se si fa il paragone con Codogno) la spesa per carta e cancelleria: 18mila euro (ma nel 2013 furono 29mila euro) e quella per carburante, 30mila euro. Cresce e anche tanto la bolletta elettrica: 723.116 euro (48,33 euro a testa). Spicca l’aumento delle parcelle agli avvocati che difendono il Comune in caso di liti: quasi 48mila euro, contro i 18mila del 2013. Nelle spese in conto capitale, invece, spariscono i fondi per le opere destinate al culto: 50mila euro spesi nel 2013, zero nel 2014. E ancora, ridotti da 52.543 a 39.089 euro gli incarichi professionali esterni. Infine Sant’Angelo, che ha tagliato di più. Qualche esempio: gli incarichi professionali sono scesi da 37mila euro a duemila, così come le spese legali, da da 52mila a 14mila. Abbattuta la spesa per la riscossione dei tributi, da 124mila a 12mila euro, il Comune non è esente però dall’aumento della bolletta della luce, che cresce da 349.139 euro a 568.541. Crollano le uscite per le opere pubbliche: per le strade nel 2014 sono stati spesi 79mila euro, mentre l’anno prima la cifra superava i 572mila euro.

valentina.bertuccio@ilgiorno.net