Magenta, senza lavoro rischia lo sfratto: accorrono gli ex colleghi

Abdul era impiegato alla Bertola, dal 2012 è disoccupato di Graziano Masperi

Abdul con la sua famiglia

Abdul con la sua famiglia

Magenta, 20 novembre 2014 - Una decina di ex lavoratori della Bertola di Ossona stavano presidiando, ieri mattina, l’ingresso di un palazzo di viale dello Stadio a Magenta. Non c’era nessun corteo in atto. Quegli ex lavoratori erano a Magenta per portare solidarietà a un loro collega. Abdul, un ragazzo di nazionalità marocchina che stava per essere sfrattato per morosità perché, da quando Bertola ha chiuso l’attività, è rimasto senza lavoro e senza soldi.

Va detto subito che il padrone di casa aveva tutte le ragioni per ottenere lo sfratto. Ieri si è regolarmente presentato l’ufficiale giudiziario, ma poi tutto è stato rimandato a gennaio. La cosa che più desta preoccupazione è che, nel territorio, esistono tantissimi altri Abdul che per colpa della crisi rischiano di rimanere sulla strada. Marocchini, albanesi, romeni, italiani che restano senza lavoro e non hanno soldi per pagare l’affitto. Non c’è più alcuna differenza. Tutti siamo in pericolo. Abdul ha moglie e 4 figli (il più grande ha solo sei anni) e senza quella casa non saprebbe dove andare. Un altro senzatetto che riempirebbe le stazioni delle grandi città.

«Il nostro collega finchè lavorava ha sempre pagato l’affitto regolarmente», afferma Tommaso Falzone di Santo Stefano Ticino. Anche lui è un ex lavoratore Bertola. Anche lui è disoccupato, come gli altri che ieri erano presenti in viale dello Stadio. «Dobbiamo denunciare a gran voce queste situazioni – ha detto Pietro Speciale dei Cub – ci sono sempre più aziende che stanno chiudendo e sempre più famiglie che rimarranno senza nulla». Esiste una legge sulla morosità incolpevole. Quella, per intenderci, che permette di attingere a fondi messi a disposizione degli inquilini che non pagano l’affitto a causa di eventi imprevisti, quali la perdita del posto di lavoro. Esistono fondi comunali per il sostegno all’affitto. ma si chiede di più. «È necessario che gli enti locali mettano a disposizione alloggi per chi cade in disgrazie simili», aggiunge Speciale. «Alcuni di noi, ex lavoratori Bertola, un lavoro l’hanno trovato – continua Falzone – ma la maggior parte è senza occupazione e trovarne una, quando si supera una certa età, è impossibile».

Sfratto a gennaio, quindi. Le feste natalizie Abdul, sua moglie e i bimbi le passeranno in una casa. Come è giusto che sia. Ma il problema sembra essere solo rimandato.