Nel Ticino c'è il divieto di balneazione: ma chi fa il bagno non può essere multato

Il classico parodosso all'italiana: vietato fare il bagno ma chi si tuffa in acqua non può subire sanzioni

Bagno nel Ticino (StudioSally)

Bagno nel Ticino (StudioSally)

Abbiategrasso (Milano), 2 agosto 2015 - Un tuffo oltre il divieto. Con l’arrivo della stagione calda spiagge e spiaggette del Ticino hanno ricominciato ad affollarsi di villeggianti che cercano rifugio dall’afa cittadina, spesso incuranti delle norme da rispettare all’interno di una riserva naturale come il Parco del Ticino. Lo sa bene chi frequenta la Gabana di Abbiategrasso, presa d’assalto ogni fine settimana da turisti e da molti sudamericani in cerca di svago. Peccato che con un’ordinanza del 9 giugno 2015 il Comune abbia stabilito il divieto di balneazione nelle acque del fiume azzurro. Una questione di sicurezza? Solo in parte: «Il Ticino non è un fiume a cui dare confidenza – spiega Maurizio Bozzi Pietra, comandante dei guardiaparco – è pieno di buche profonde e la sua corrente subisce accelerazioni improvvise ma, in teoria, restando vicini alle sponde è possibile fare il bagno in sicurezza. Le morti per annegamento che purtroppo ogni tanto capitano nel Ticino dipendono dal fatto di nuotare in zone pericolose». La vera ragione del divieto di balneazione sta, piuttosto, nel bisogno di tutelarsi a livello legale da parte del Comune. Ogni amministrazione che fa questo tipo di ordinanza vuole evitare guai giudiziari con persone che potrebbero portare il Comune in tribunale per aver preso malattie della pelle facendo il bagno, un po’ quello che avviene quando la ruota dell’auto si rovina a causa delle buche nelle strade. Nel caso del Ticino di Abbiategrasso il divieto è stato giustificato dai recenti controlli chimici sull’acqua effettuati da Arpa, che hanno sfiorato i limiti nelle tabelle di sicurezza.

Il fiume non è dei più puliti anche a causa dell’inciviltà di chi butta rifiuti ma i ben informati garantiscono che l’acqua di una qualsiasi piscina pubblica affollata è molto peggio. Non è un caso che l’ordinanza del sindaco sia accompagnata da un secondo cartello indicante come scarsa la qualità delle acque di balneazione Anche per questo motivo non esistono sanzioni nei confronti dei bagnanti che non rispettano il divieto; perfino i guardiaparco evitano di richiamare chi si tuffa in cerca di frescura, preferendo impegnarsi in altro genere di controlli: «Durante i weekend si riempiono spiagge e parcheggi. È già abbastanza complicato impedire gli accessi dei mezzi motorizzati negli spazi dove non è consentito. Preferiamo evitare ulteriori discussioni con i villeggianti facendo notare a chi fa il bagno che esiste un divieto di balneazione».