Il corteo in centro
Legnano (Milano), 27 aprile 2015 - Mobilità subito e dal 30 giugno lettera di licenziamento per tutti i 351 lavoratori della Franco Tosi Meccanica: questa è la decisione assunta dal commissario straordinario come atto dovuto in merito a quanto emerso dal referendum dei lavoratori. L'ipotesi di accordo sulla Franco Tosi Meccanica, per il raggiungimento della quale anche alcuni esponenti politici regionali avevano esultato anzitempo nei giorni scorsi, è stata rifiutata dall'assemblea dei lavoratori. Su un totale di 220 votanti, quindi con oltre 120 lavoratori che non si sono presentati alle urne, in 122 hanno scelto per il no e 97 per il sì. Una sola la scheda nulla. Ha vinto la linea sposata dalla Fiom Cgil, quindi visto che l'ipotesi di accordo era stata sottoscritta soltanto da Fim Cisl e Uilm Uil. Il no della maggioranza dei lavoratori votanti, però, ha fatto scattare automaticamente - e si spera che possa essere soltanto una misura cautelativa in attesa di un acccordo - la messa in mobilità e i licenziamenti dal 30 giugno. Ora l'obiettivo dei sindacati deve essere quello di tentare di riaprire le trattative, visto che la situazione attuale vedrebbe di fatto la cancellazione della Franco Tosi. La speranza è che Presezzi, società brianzola che detiene la proprietà della fabbrica di turbine, sia disposta a ricominciare a dialogare. Questo pomeriggio, dopo la votazione, momenti di tensione in municipio: una delegazione di lavoratori ha voluto incontrare il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio per discutere la situazione. Dopo diversi minuti di attesa, il primo cittadino ha voluto incontrare soltanto alcuni lavoratori e non i sindacalisti. Ne è nata una discussione, che però è stata subito placata. Il confronto con i lavoratori è durato circa un'ora.