Legnano, riconosce il ladro della sua bicicletta e lo fa arrestare

L'uomo è riuscito a richiamare l'attenzione della volante e far catturare il ladro

La polizia

La polizia

Legnano (Milano), 21 maggio 2015 - Riconosce il ladro che qualche giorno prima gli ha rubato la sua preziosa bicicletta e ha la prontezza di riflessi di farlo arrestare da una pattuglia della Polizia. Tutto accade nel giro di pochi minuti nel centralissimo largo Seprio a ridosso dell’isola pedonale di corso Garibaldi. L’uomo – arrivato in Italia da uno dei Paesi dell’Africa equatoriale e ospitato nel centro d’accoglienza di via Jucker – si trova a passare da quelle parti assieme a un amico quando s’imbatte nel ladro di biciclette: un giovane tunisino responsabile del furto ancora fresco della sua due ruote, con ogni probabilità il suo unico mezzo di trasporto in città. L’uomo riesce allora a richiamare l’attenzione di una Volante che sta passando di lì proprio in quel momento. Si esprime in inglese, ma non ci vuole molto agli agenti per capire che sta riferendo alla persona che gli ha soffiato in un momento di distrazione la bicicletta. Essergli corsi dietro non è servito a nulla la prima volta, ma ecco che il destino gli offre una seconda possibilità.  Il balordo viene dunque portato in commissariato per i controlli di rito. Si tratta di un tunisino di 33 anni sposato con un’italiana e domiciliato in via Carlo Porta. Ed è proprio nel corso del successivo controllo domiciliare che emerge come quel furto non sia stato frutto del caso: nel box dell’abitazione la Polizia gli trova altre biciclette. Un appassionato di ciclismo? Un futuro contendente della maglia rosa o gialla? Ipotesi suggestive, ma quella più realistica e su cui si stanno concentrando le indagini è che il tunisino in realtà rubasse le bici che trovava in giro incustodite per darle poi ai piccoli spacciatori della città per i loro spostamenti sulle brevi distanze. Per rifornire la clientela locale. Pusher sì, ma con una coscienza ambientalista.

di Ivan Albarelli