Legnano, arrestato al mare il nipote di Rispoli

Il 27enne nipote del boss Vincenzo Rispoli si era reso responsabile di due rapine con minacce del tipo "Ricordati chi sono io e chi è mio nonno"

Carabinieri

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Legnano (Milano), 17 agosto 2017 - "Ricordati chi sono io e chi è mio nonno", "Io sono calabrese"  aveva detto alle vittime minacciandole. Ma questo non è servito a Giuseppe Rispoli per farla franca. Il legnanese è così stato arrestato: dovrà scontare 4 anni, 4 mesi e undici giorni di carcere per due rapine commesse il 25 agosto 2011 a Legnano e il 3 ottobre 2014 a Parabiago. I carabinieri lo hanno arrestato mentre si trovava al mare con moglie e figlia. Il giovane, 27 anni, è nipote di Vincenzo Rispoli, uomo che era ritenuto un pezzo importante della 'ndrangheta a Legnano e che era stato coinvolto e poi condannato nell'ambito dell'operazione Bad Boys.

Nel 2011 a Legnano Giuseppe Rispoli aveva rapinato due minorenni di alcune piantine di marijuana schiaffeggiandoli e citando il nome del nonno. I due rapinati si erano spaventati tanto da decidere di ritirare le accuse, capendo poi di non poter giurare il falso.  Nell'aprile del 2012 Rispoli si era fatto di nuovo notare per l'evasione dagli arresti domiciliari dove si trovava. Subito la polizia lo aveva rintracciato: era a casa di un 45enne pregiudicato nella zona di viale Cadorna. Nel 2014 invece a Parabiago, il 27enne aveva in un bar insieme a un amico truffato e derubato dell'auto un ragazzo.  Prima aveva finto che l'amico rubasse il telefonino alla vittima per farsi passare come "salvatore" e farsi portare dal giovane in auto per recuperarlo. Una volta a bordo del mezzo, Rispoli aveva colpito la vittima e l'aveva derubata della vettura.