Legnano, il caso Tosi a Roma: fatto il primo passo

Quello con le istituzioni per la Franco Tosi è solo un primo tassello

Alberto Presezzi della Franco Tosi a colloquio con il ministro Giuliano Poletti

Alberto Presezzi della Franco Tosi a colloquio con il ministro Giuliano Poletti

Legnano (Milano), 26 ottobre 2016 - Un dialogo è stato avviato e questo è già un passo avanti. Quello con le istituzioni è per la Franco Tosi un primo importante tassello verso il completamento di un mosaico complesso che dovrebbe portare, almeno questa è la speranza di tutte le parti coinvolte, a fare in modo che la storica fabbrica di turbine rimanga a Legnano. Ancora non c’è alcuna certezza in merito al futuro, quello che si sa però è che quello di ieri pomeriggio a Roma al quale hanno partecipato Barbara Di Febo, moglie del patron Alberto Presezzi, e il direttore amministrativo della società potrebbe essere un primo passo verso la definizione di alcune certezze.

Sicuramente è la prima tappa di un dialogo che durerà ancora almeno qualche giorno. Ieri pomeriggio i rappresentanti della Franco Tosi hanno avuto il primo di quella che si preannuncia una serie di incontri con i tecnici del Governo. L’obiettivo è capire se esiste la possibilità concreta che le istituzioni supporti la società nel mantenimento della Tosi a Legnano. L’alternativa, in caso contrario, sarebbe molto probabilmente lo spostamento di gran parte dell’azienda a Burago Molgora, in Brianza, dove ha sede la Bruno Presezzi, azienda principale dell’attuale patron della Tosi. Un intreccio complesso, dal quale dovrebbe essere deciso nei prossimi giorni il destino della storica fabbrica di Legnano. Ancora fiato sospeso, quindi, non solo per i lavoratori dell’azienda, ma anche per tutta la città. La Franco Tosi è infatti un pezzo pregiato dell’industria legnanese e non solo. "La Tosi è un pezzo importante dell’industria italiana» ha affermato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenuto solo pochi giorni fa all’assemblea annuale di Confindustria Alto Milanese che si è svolta proprio all’interno degli stabilimenti di piazza Monumento. Un pezzo importante il cui destino, quindi, non può essere ignorato. Proprio da qui era arrivato l’appello di Presezzi alle istituzioni: «Senza il sostegno che era stato promesso circa un anno fa, difficilmente potremmo rimanere a Legnano".

C’è stato chi l’ha interpretato come un annuncio di trasloco ormai imminente, ma Barbara Di Febo ha precisato: "Noi abbiamo intenzione di rimanere a Legnano e fare bene qui, ma devono esserci le condizioni necessarie affinché noi rimaniamo. La situazione attuale ci impone una riflessione". I prossimi saranno quindi giorni importanti. Quando sarà presa una decisione definitiva? Difficile per ora dare una tempistica, di certo non si dovrebbe andare molto in là col tempo.