Inveruno, lavoratori della conceria in sciopero: "Costretti a pranzare al freddo"

Protesta allsa DZeta per il divieto di consumare i pasti all'interno dell'azienda. I dipendenti chiedono anche maggiore sicurezza

Lavoratori dell'azienda in presidio

Lavoratori dell'azienda in presidio

Inveruno (Milano), 14 dicembre 2016 - "La sicurezza sul lavoro viene prima di tutto". Così Eugenio Busellato, referente della sindacato di base Cub, sulla situazione che si è creata all’interno della DZeta di Inveruno. Una piccola conceria di pelli che lavora per conto terzi dove la stragrande maggioranza dei lavoratori è di origine pakistana. Lavoratori che ieri hanno organizzato uno sciopero e un presidio davanti ai cancelli, anche per un nuovo provvedimento sul consumo dei pasti.

"In un contesto del genere – ribadisce Busellato – la sicurezza sul lavoro è essenziale. L'altra problematica è segnalata sempre dal sindacalista: "La stragrande maggioranza dei lavoratori viene dai paesi vicini e si sposta in motorino o in bicicletta. Fino a qualche tempo fa potevano mangiare all’interno della fabbrica, adesso, vengono lasciati fuori al freddo". Totalmente diversa la posizione dell’azienda, seguita dall’avvocato Barbara Massarelli. "L’azienda è stata sottoposta a ispezioni dell'Ats ed è risultata assolutamente in regola". "Per inciso – prosegue – non è mai esistita una mensa all’interno della fabbrica, anche per una questione di spazi. Vero è piuttosto che il titolare ha sorpreso alcuni dipendenti a manomettere le macchine al fine di rendere più semplice la lavorazione delle pelli. Da quel momento sono scattati provvedimenti disciplinari ed evidentemente, anche il consumo del pasto all’interno dei locali è stato impedito".