Discarica nella cava: Milano rassicura Busto Garolfo

All'assemblea dell'altro ieri un'inedita "alleanza" fra Città Metropolitana a guida Pd e il vicepresidente leghista del Consiglio regionale Cecchetti: nessuni vuole rifiuti speciali nel Parco del Roccolo

Il comitato non intende gettare la spugna

Il comitato non intende gettare la spugna

BUSTO GAROLFO (Milano), 16 dicembre 2017 - Sfilata di politici  di alto livello venerdì sera all’assemblea indetta dai comitati  antidiscaria sulla questione Cave di Casorezzo. Il vicesindaco di Città Metropolitana, Arianna Censi,  il vicepresidente del consiglio regionale Fabrizio Cecchetti,  sindaci ed esponenti della politica regionale, tutti riuniti al capezzale del Parco del Roccolo ancora una volta minacciato dalle realizzazioni di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi. 

Unanime  il dissenso per un progetto che lo stesso Cecchetti ha definito senza eufemismi “una pirlata” confermando l’impegno suo personale nel chiedere una revisione di quanto approvato dai tecnici di Città Metropolitana lo scorso mese di settembre. Anche il vice di Giuseppe Sala pur difendendo l’operato dei funzionari della ex provincia di Milano, si è espressa a favore dei comitati e delle amministrazioni locali.

“Nella mozione che abbiamo presentato abbiamo dato mandato al Sindaco metropolitano di non costituirsi nel ricorso al Tar, questo è ciò che al momento possiamo fare”. Il paradosso è infatti tutto tra le mura di palazzo Isimbardi, se i tecnici per quanto di loro competenza non hanno sollevato eccezioni in merito al rilasciando dell’autorizzazione integrata ambientale, tutta o quasi la politica che conta in Provincia si è schierata contro l’arrivo dei rifiuti. Le rassicurazioni dei politici non hanno però convinto i cittadini di Casorezzo e Busto Garolfo che, in più riprese hanno accusato le istituzioni di lassismo sulla questione “vi siete mossi quando i cittadini sono scesi in piazza – hanno detto dalla platea – certe scelte andavano fatte molto prima”.