"Non posso nemmeno comprare una bottiglia di vino". Legnano, l'ordinanza anti-alcol fa discutere

La lettera di un nostro lettore: "Proibizionismo inutile". Pronta la replica del sindaco e del corpo di polizia locale. Cosa ne pensate? Lasciate un commento

Ulteriori restrizioni al consumo di alcolici

Ulteriori restrizioni al consumo di alcolici

Legnano (Milano), 27 giugno 2015 - Continua a far discutere l'ordinanza contro la vendita degli alcolici a Legnano. Un nostro lettore ci ha inviato una lettera in cui ci racconta un'esperienza denigrante vissuta all'interno di un negozio: voleva comprare due bottiglie di vino ma la legge nella città del Carroccio dice che per ogni euro speso in alcolici va speso un euro in altri prodotti culinari.

LA LETTERA - "A causa dell’orario inoltrato nessuna enoteca era rimasta aperta e essendo ignaro di un ordinanza in tema, mi sono recato in un grande supermercato del centro di Legnano per acquistare una bottiglia di vino rosso da gustare in compagnia. Giunto alla cassa, con grande stupore io e la persona che mi accompagnava veniamo additati dalla cassiera che ad alta voce diceva alla sua collega: “Vogliono comprare solo una bottiglia di vino non accompagnata da altro, chiama la responsabile”. Siamo stati scrutati, analizzati come se fossimo degli ubriaconi e criminali di ultima categoria. Il sentimento e le emozioni negative provate sono indescrivibili. E’ un crimine bere un bicchiere di vino in compagnia?

LA REPLICA - Il vice comandante della polizia locale, Roberto Curati: «Quando nel 2012, come conseguenza delle situazioni di degrado che avevano interessato le aree nei pressi dei giardini pubblici di corso Italia, si decise di adottare per la prima volta il provvedimento, i risultati furono immediati: i problemi si sono poi riproposti solo a ordinanza scaduta. Già in queste prime settimane, inoltre, abbiamo potuto rilevare un miglioramento della situazione e le sanzioni collegate al consumo di alcolici in aree pubbliche sono diminuite considerevolmente, così come le situazioni critiche. Agli esercenti serviva poi un appiglio formale per non vendere alcolici a chi, ben conosciuto, avrebbe poi potuto creare problemi ed è dunque chiaro che ora hanno gli elementi necessari per agire in questa direzione». Il primo cittadino, Alberto Centinaio, va oltre: «L’atteggiamento tenuto dalla cassiera nei confronti di questo cittadino è sicuramente poco professionale – è il commento del sindaco, Alberto centinaio -. Bene farebbe a rivolgersi ai responsabili del centro commerciale per stigmatizzare un simile comportamento. Capisco la sua reazione ma ritengo tuttavia ingenerose le considerazioni fatte nei confronti del sottoscritto e di un’ordinanza che vuole risolvere un problema assai diffuso, quello della vendita indiscriminata di sostanze alcoliche a persone che sono solite abusarne. Servirà a raggiungere l’obiettivo? Ad appena dieci giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza è presto per dirlo. Con la collaborazione, e la comprensione di tutti sono certo però che i risultati non tarderanno perché attenzione, prevenzione ed educazione sono proprio le linee guida adottate».

(ha collaborato Paolo Girotti)