Arrestato lo scippatore seriale: evaso da una comunità, derubava per droga

L'uomo era evaso dalla comunità di recupero "Tenda di Cristo" in provincia di Verona. Originario di Sirone, sarebbe responsabile di almeno nove furti con strappo di Daniele De Salvo

Uno scippo (Foto di repertorio Ravaglia)

Uno scippo (Foto di repertorio Ravaglia)

Oggiono, 21 agosto 2014 – Game over, lo scippatore seriale che a luglio ha messo a segno diversi colpi intutta la Brianza è stato identificato e adesso si trova in carcere. Di nuovo, perché si tratta di un evaso che stava terminando di scontare una lunga condanna per rapine e spaccio. Si chiama F.B., classe 1971, originario di Sirone. Lo hanno arrestato i carabinieri della stazione locale di Oggiono, alle dipendente del maresciallo Nicolino Ombrosi e i colleghi del Nucleo operativo del luogotenente Germano Montanari della Compagnia di Merate, comandante dal capitano Giorgio Santacroce. Secondo gli investigatori è il responsabili di almeno nove furti con strappo, compiuti in una decina di giorni tra Brivio, Santa Maria Hoè, Barzanò, Costa Masnaga, Dolzago, Perego e Oggiono.

I militari lo hanno bloccato a Castello Brianza. Si nascondeva in un casolare abbandonato, senza acqua né metano, divenuto il suo rifugio dopo essere scappato dalla comunità di recupero “Tenda di Cristo” di San Giovanni in Croce, provincia di Verona, dove era stato affidati in prova agli assistenti sociali. Sapeva che per lui si sarebbero comunque riaperte le porte della cella, perchè risultato positivo agli stupefacenti durante diversi controlli. Ha quindi tentato la strada della fuga, recuperando i soldi necessari per vivere ma soprattutto per comperarsi le dosi di droga compiendo scippi in serie.

Che il responsabile delle scorribande potesse essere lui gli operatori del 112 lo hanno compreso praticamente subito. I sospetti sono divenuti una certezza quando il 43enne ha tagliato la corda dal Pronto soccorso dell'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco dove era stato ricoverato in seguito ad un brutto incidente stradale avvenuto a Bulciago, travolto a un incrocio da un'automobilista mentre sfrecciava in sella ad uno scooter Kymco rubato a Civate, lo stesso utilizzato per depredare soprattutto pensionate ma non solo. Ad inchiodarlo ci sono però anche le immagini di diverse telecamere che lo hanno ripreso all'opera, testimonianze e parecchi riscontri, come gli abiti indossati durante i colpi, tra cui un inconfondibile casco rosa.

Prima di tornare dietro le sbarre il pregiudicato è stato piantonato un paio di giorni al San Leopoldo Mandic di Merate proprio per essere curato per le lesioni rimediate nell'incidente. Infine il trasferimento a Pescarenico, per terminare di saldare la pena che gli restava, poco meno di tre anni, e probabilmente quella nuova per evasione appunto, scippo, rapina, ricettazione e altro ancora. Ma la caccia non è terminata. I carabinieri vogliono capire che lo ha aiutato durante la latitanza e soprattutto identificare e rintracciare anche un complice che lo ha affiancato durante alcuni colpi.