Caccia allo scippatore seriale: quindici colpi in due settimane

Donne nel mirino in tutta la Brianza: si tratterebbe di un uomo di corporatura robusta, in sella a un vecchio scooter grigio e con il casco rosso di Daniele De Salvo

Carabinieri

Carabinieri

Santa Maria Hoè (Lecco), 30 luglio 2014 - Un colpo al gioorno, quindici in appena due settimane: tanti ne hanno contati i carabinieri, l’ultimo solo l’altro ieri a Santa Maria Hoè, in via Papa Giovanni XXIII. Lo scippatore seriale continua a mietere vittime in tutta la Brianza, tra il Meratese, il Casatese e l’Oggionese. Da metà luglio è entrato in azione a ripetizione a Brivio, Rovagnate, Perego, Barzanò, Dolzago, Oggiono, Cremella, Costa Masnaga e appunto Santa Maria Hoè. 

Le sue "prede" di turno sono tutte donne, giovani o anziane, da sole o mamme insieme a figli piccoli, a piedi o in bicicletta, per lui non sussiste alcuna differenza. E' ricercato sia per furti con strappo, i classici scippi, sia per furti con destrezza, i borseggi, perché alcune volte si è limitato a far sparire le borse che le signore avevano adagiato nei cestelli delle bici. Si tratta di un individuo di corporatura robusta, abbastanza piazzato. Viaggia su un vecchio scooter di colore grigio e indossa un casco rosso. Inizialmente agiva insieme a un complice, che portava un casco bianco, adesso invece sembra rimasto solo, non si sa se perché quello che sembrerebbe essere stato la sua spalla abbia compreso che stavano esagerando oppure perché in qualche modo abbia deciso di mettersi in proprio per non spartire il bottino della serie di scorribande. Solitamente esce allo scoperto soprattutto il sabato. Al momento, nonostante in alcune occasioni sia stato costretto ad alzare bandiera bianca e battere in ritirata a mani vuote, è sempre riuscito a scomparire nel nulla senza lasciare troppi indizi, più per casualità e semplice fortuna piuttosto che per scaltrezza.

Nonostante le numerose telecamere disseminate per tutto il territorio e gli occhi elettronici dei sistemi di videosorveglianza che scrutano 24 ore su 24 le principali strade e praticamente tutti i punti di accesso e uscita dei paesi del circondario, il "grande fratello" non lo ha mai ripreso all’opera né ha immortalato almeno il numero di targa del ciclomotore che utilizza. I militari della Compagnia di Merate sono comunque fiduciosi e confidano di rintracciarlo perché prima o poi commetterà certamente un passo falso.