L’affaire Pian di Spagna in Procura: lo scontro si inasprisce

Attesa per le decisioni della Regione sull’eventuale commissariamento

L’assessore regionale Claudia Terzi

L’assessore regionale Claudia Terzi

Sorico, 6 febbraio 2016 - Ben 16 pagine fitte di numeri, episodi, circostanze, luoghi e date. Questo il contenuto dell’esposto che è stato presentato in Procura sull’intera questione dell’Oasi del Pian di Spagna che da mesi è al centro di un durissimo scontro che coinvolge soprattutto gli agricoltori del territorio e la direzione della Riserva guidata da Gianluigi Spreafico. Nell’esposto denuncia, presentato alcuni giorni fa, si elencano i motivi per cui viene chiesto alla Procura di indagare e difficilmente i magistrati potranno ignorare le denuncia.

La vicenda ha chiaramente anche ripercussioni politiche perchè da mesi residenti e agricoltori chiedono a Regione Lombardia, in particolare all’assessorato all’Ambiente, di intervenire per risolvere problemi gravi e annosi. I provvedimenti giunti dal Pirellone sono stati chiaramente considerati tardivi, inefficaci e poco incisivi e per questo è stato presentato il corposo fascicolo che aprirà un nuovo fronte. È stato fatto un incontro in Regione alcuni mesi fa, ma di fatto, secondo i promotori delle raccolte firme e Coldiretti, non è cambiato nulla nella gestione, anzi sono stati sollevati pesanti dubbi sulle modalità di assunzione di alcune persone all’interno della Riserva dopo anni che nessuno veniva preso a lavorare. Nei prossimi giorni in Regione si dovrebbe tenere un altro incontro, previsto per settimana scorsa ma rinviato su richiesta del presidente della Riserva Gianluigi Spreafico. Bisognerà capire quale strategia vorrà adottare l’assessore Claudia Maria Terzi alla luce del fatto che l’attendismo ha dimostrato di non funzionare, anzi di inasprire ancor più lo scontro sul territorio.

Da una parte ci sono le richieste delle petizioni e della Coldiretti di sostituire il presidente Spreafico, dall’altra c’è un sostegno politico verso Spreafico da parte di alcuni esponenti delle Comunità montane locali. Tra le ipotesi sul tavolo, anche se la Terzi non sembra propensa a una soluzione così decisa, la nomina di un commissario indicato direttamente dalla Regione. Azione che provocherebbe reazioni diverse tra le parti ma che potrebbe essere l’unico modo di risolvere una situazione incancrenita da anni dove non sono mancati anche atti intimidatori. Una figura esterna a questo territorio e quindi senza legami e favori da restituire, rappresenterebbe un nuovo inizio, ma in Regione in questo momento sembrano troppo deboli per avviare un’azione così decisa.