Lecco, scritte anarchiche sulla lapide dei Repubblichini

Imbrattato il cippo esposto nei presso dello stadio comunale in via Giovanni Pascoli

La targa sul muro dello stadio comunale

La targa sul muro dello stadio comunale

Lecco, 9 febbraio 2016 – Scritte anarchiche e antifasciste sulla lapide che ricorda l'uccisione di sedici repubblichini in rotta avvenuta il 28 aprile 1945 a Lecco. Il cippo, esposto nei presso dello stadio comunale in via Giovanni Pascoli, è stato imbrattato di vernice nera e con messaggi tipo «Basta revisionismo» e «Basta revisionismo», il tutto firmato con il classico simbolo degli anarchici. L'increscioso raid è stato messo a segno alla vigilia della Giornata del ricordo, quando si commemorano le vittime delle foibe.

Non è la prima volta che viene presa di mira la lastra che commemorativa la fucilazione dei «16 ufficiali e sottufficiali della Repubblica Sociale Italiana, Gruppo Corazzato «Leonessa« e del Battaglione «Perugia«, decisa dal Tribunale di guerra del Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia a seguito del comportamento tenuto dagli stessi il giorno precedente, nella cosiddetta battaglia di via Como, a Lecco», nonostante avessero esposto la banciera bianca in segno di resa. Nel gennaio 2012 la lapide era stata addirittura rubata, per poi essere ritrovata qualche giorno dopo e quindi essere posizionata in seguito a un lungo dibattito tra i consiglieri comunali dato che rappresentava pure il simbolo dei nostalgici del Ventennio e degli estremisti di destra.

Ma gli anonimi anarchici non si sono limitati a deturpare il cimelio. Hanno pure affisso diversi manifesti in cui spiegato che «il 10 febbraio è il giorno del falso, non il giorno del ricordo», insieme ad altri più macabri in cui avvisano che «in piazza Loreto c'è ancora posto, un riferimento esplicito alla sorte del Duce che lì è stato appeso a testa in giù esposto al pubblico ludibrio.