Colico, esami radiologici contingentati: scatta la protesta

Alcuni cittadini avvisati solo il giorno prima che Tac e radiografie saltavano: rabbia tra i malati

SANITÀ Un apparecchio per la risonanza magnetica e Mauro Lovisari direttore dell’Asl di Sondrio

SANITÀ Un apparecchio per la risonanza magnetica e Mauro Lovisari direttore dell’Asl di Sondrio

 Colico, 6 maggio 2015 - Gli esami contingentati mandano su tutte le furie i cittadini. «Siamo dispiuti e amareggiati per i disagi causati ai cittadini ma siamo stati costretti a cancellare risonanze magnetiche e altre analisi in base alle decisioni dell’Asl di Sondrio e della Regione». Così Fabio Silo, amministratore delegato del Centro radiologico valtellinese, spiega i motivi per cui una serie di prestazioni già prenotate da tempo dai cittadini sono state annullate all’ultimo innescando la protesta di diversi utenti. Silo spiega che il contratto definitivo con Asl è stato firmato il 30 aprile «appena in tempo per essere nei termini ci è stato inviato» e sottolinea che «noi ci dobbiamo attenere a quanto stabilito da Asl e Regione. Il primo giorno disponibile per contattare gli utenti era lunedì, abbiamo contattato i pazienti informandoli che noi purtroppo non potevamo fare prestazione con il servizio sanitario». Silo non nasconde le sue perplessità sul nuovo contratto.

«Il numero di prestazioni che è possibile erogare è risicato in relazione al numero di pazienti dell’Asl di Sondrio. Noi siamo stati corretti con i pazienti spiegando che non potevamo erogare le prestazione prenotate perché all’ultimo momento ci è stato impedito di fare il nostro lavoro perché non saremmo stati pagati. Mi auguro che Asl possa rivedere questo contratto per poter garantire a tutti i pazienti di Sondrio le prestazioni a cui hanno accesso gli altri utenti lombardi. Qui noi possiamo fare solo 30 risonanze al mese che in relazione alla popolazione presente è un numero bassissimo. Hanno distribuito male le risorse e spero che ragionino su questa cosa». Silo si rammarica per quanto accaduto.

«Hanno sbagliato le previsioni. Mi voglio scusare con tutte le persone che si sono trovate nell’impossibilità di ricevere il servizio che avevano prenotato. Non capisco perchè chi vive in montagna deve avere un trattamento diverso da chi vive in altre zone e perchè un paziente dell’Asl di Sondrio deve farsi 200 chilometri per andare a Bergamo o Milano per una risonanza in tempi adeguati». Il direttore dell’Asl Mauro Lovisari intervenendo sull’accaduto. «Il Centro di Piantedo lavora molto bene e rappresenta un’eccellenza. Noi però abbiamo delle indicazioni dalla Regione a cui dobbiamo attenerci. Mi sono permesso di fare una nota all’assessorato facendo presente che grazie a questo centro i tempi d’attesa sono contenuti, se non ci fosse Piantedo non saremmo in grado di dare risposte esaustive e spero che si possa ovviare al problema». D’altro canto però Lovisari sottolinea che «l’anno scorso tra quota iniziale e supplementare il centro di Piantedo ha avuto circa 400mila euro di rimborso, si era partiti da una previsione di 200mila e poi a luglio si è aggiunto altrettanto. Credo che la Regione possa valutare di percorrere la stessa strada. Io devo aspettare che mi diano disposizioni».