Caso Gilardoni, proprietaria e direttore in questura

La figlia del patron e Redaelli però hanno preferito non rispondere all'interrogatorio

Il blitz degli agenti della questura alla Gilardoni Raggi X

Il blitz degli agenti della questura alla Gilardoni Raggi X

Lecco, 3 maggio 2016 - Si sono presentati in questura per essere ascoltati dagli agenti che indagano sul polverone scoppiato alla Gilardoni Raggi X. In corso Promessi Sposi Cristina Gilardoni, presidente della storica azienda di Mandello e il direttore Roberto Redaelli, sono arrivati accompagnati dal legale di fiducia ma ci sono rimasti una manciata di minuti scarsi.

Su consiglio dell’avvocato Roberto Mulargia, i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e pertanto l’interrogatorio è terminato ancor prima di iniziare. All’ispettore capo Antonio Verbicaro e al capo della Mobile Marco Cadeddu, incaricati dal sostituto Silvia Zannini di sentire i due indagati, non è rimasto altro che prendere atto della scelta e congedare i presenti. Cristina Gilardoni e Roberto Redaelli risultano indagati per l’ipotesi di maltrattamenti, come si evince dalle denunce presentate in questura da alcuni dipendenti della in questura a loro carico. La prima di queste risalirebbe al 2013 e a quella ne sono seguite altre, tutte poi inserite nel fascicolo aperto successivamente e strumentale al blitz avvenuto in azienda del 12 aprile scorso. Una cinquantina sono i nomi dei dipendenti finiti nel faldone: tra loro figurano gli stessi querelanti ma anche colleghi, che continuano ad essere sentiti in questi giorni come persone informate dei fatti.

Gli inquirenti stanno verificando se effettivamente sussistono quelle condizioni vessatorie - ferie e permessi negati, un costante atteggiamento di persecuzione della direzione sfociato addirittura in aperti atti intimidatori - raccontate dai querelanti. Il clima di tensione che si sarebbe respirato in azienda è confermato anche sul fronte civilistico con il moltiplicarsi in questi anni di cause di lavoro giunte sulla scrivania del giudice del Lavoro di Lecco.