Valmadrera, il 'pratone' strappato alle cosche ora è approdo dei battelli dei turisti

Nel Lecchese. La ’ndrangheta mirava all’area in riva al lago

Da sinistra il sindaco di Valmadrera Donatella Crippa e altre autorità davanti al pontile

Da sinistra il sindaco di Valmadrera Donatella Crippa e altre autorità davanti al pontile

Lecco, 29 aprile 2017 - Strappato alle mire della ’ndrangheta e restituito alla collettività grazie a un progetto da due milioni di euro in cui pubblico e privato hanno unito le forze per rilanciare il turismo sul ramo meno nobile del Lario. Il destino di quello che a Valmadrera, cittadina alle porte di Lecco, tutti hanno chiamato sempre e solo il “pratone” è stato riscritto ieri quando, poco dopo le 11, il primo battello ha attraccato al nuovissimo pontile che poco prima le autorità al gran completo avevano inaugurato sfidando le raffiche di un vento tanto fastidioso quanto propizio.

Perché ai posteri il taglio del nastro verrà consegnato nella cornice di una giornata da cartolina con cielo terso, punteggiato di nubi bianchissime, lago increspato e sullo sfondo l’inconfondibile cresta seghettata del Resegone imbiancato di neve. Un gran bel battesimo per il nuovo “pratone” che, nonostante sia sempre stato l’unico accesso a lago di Valmadrera, era ormai solo la propaggine degradata di una zona industriale dismessa dagli anni ’80. Peggio, su quell’area ci aveva messo gli occhi pure la ’ndrangheta che attraverso una società di comodo avrebbe voluto gestire il chiosco a lago (2011). Lo raccontano le carte dell’inchiesta Metastasi della Dda di Milano, che nell’aprile 2014 portò a una quindicina di arresti eccellenti con il successivo processo nel quale in primo grado (sentenza del primo marzo 2016) Mario Trovato (ritenuto il “reggente” dell’omonimo clan radicato a Lecco) e tre suoi fidi luogotenenti sono stati condannati a oltre dieci anni di carcere per associazione mafiosa ma anche l’allora sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi, che si è preso due anni per aver turbato l’asta di assegnazione di quel locale. C’era anche lui ieri all’inaugurazione ma non ha voluto in alcun modo accennare alla vicenda giudiziaria. Anzi, ha incassato i complimenti della collega che gli è succeduta dopo le dimissioni obbligate. «L’idea è quella di restituire ai cittadini l’intera area post industriale, che sarà il nostro biglietto da visita turistico - ha spiegato Donatella Crippa -. Un progetto nato tempo fa nel quale hanno creduto i sindaci che mi hanno preceduto e altri enti che ci hanno dato una mano».

Per l'occasione Valmadrera ha fatto le cose in grande predisponendo addirittura lo spostamento della strada che da Lecco conduce a Bellagio. Il progetto prevede la realizzazione di una passarella a lago e una discesa per kyte-surf e optimist perché il “pratone” da tempo è meta ambita proprio da quanti cercano il vento che da queste parti non manca mai. Al finanziamento delle opere hanno contribuito anche il ministero e l’Autorità di bacino perchè da questo punto del lago cominceranno a transitare anche i traghetti della Navigazione. È il primo passo di un percorso più ampio che qui porterà una piscina, bar e altre strutture ricettive. La speranza è quella di terminare il restyling dell’intera area entro il 2018 rilanciando così un altro pezzo di costa di lago perché dai cugini di Como Lecco ha capito che il turismo è risorsa preziosa. La malavita organizzata ci aveva visto lungo.