Uno tsunami su Lario Reti Holding

Anas boccia la nomina del presidente Cavallier

Il presiedente Lelio Cavallier,  presiedente di Lario Reti Holding

Il presiedente Lelio Cavallier, presiedente di Lario Reti Holding

Lecco, 22 dicembre 2016 – Uno tsunami ha investito il presidente di Lario reti holding, la municipalizzata del servizi idrico integrato, e con lui i sindaci o responsabili degli 87 enti locali soci, 70 in la provincia di Lecco e 17 in quella di Como. Secondo gli esperti dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione di Raffale Cantone, la nomina del numero uno Lelio Cavallier, che per il suo ruolo percepisce un emonumento di 32mila euro lordi annui, è illegittima perché in passato ha rivestito il ruolo di amministrato unico di Idrolario, una della partecipate della Spa pubblica. Di conseguenza tutti gli atti che riportano la sua firma risultano nulli. L’esposto è stato presentato dal consigliere comunale di Annone di Brianza Marco Longoni, imbeccato dagli attivisti del Comitato lecchese per l’acqua pubblica e i beni comuni che avevano già inoltrato una segnalazione in merito a Roma nell’estate 2015. «La questione è semplice, purtroppo – spiegano proprio da Comitato per l’acqua pubblica -. Il presidente è stato nominato al vertice di Lrh nonostante avesse rivestito la carica di amministratore unico di Idrolario, un’altra delle innumerevoli tessere costruite in questi anni di pasticci, fino al 30 maggio 2015. La legge infatti prescrive un periodo di due anni di «raffreddamento» prima di poter assumere altri incarichi. Regola che gli «strateghi dell’acqua» nella nostra provincia hanno preferito ignorare, nonostante le diffuse perplessità». «Abbiamo ricevuto il provvedimento – si limitano a commentare da Lario reti -. Stiamo procedendo all’esame della delibera di Anac in modo da verificare il fondamento delle criticità segnalate e ci riserviamo riserva di superarle, se fossero confermate, adottando i provvedimenti necessari non subirà alcuna ripercussione e proseguirà regolarmente». Nonostante l’acqua continuerà ad uscire dai rubinetti e poi ad essere depurata, la faccenda è di quelle pesanti. Si preannunciano sanzioni inibitorie e procedimenti anche penali a carico dei componenti dell’assembla dei soci.