Merate, posta bloccata per colpa degli acquisti on-line

Accordo per dare precedenza all'e-commerce e il resto della corrispondeza resta ammucchiato

Un postino

Un postino

Merate (Lecco), 13 gennaio 2017 - E' tutta «colpa» del pony di Amazon, il tenero testimonial del colosso del commercio elettronico di Seattle, stato di Washington, Stati Uniti, se le cassette delle lettere dei meratesi, come di tutti i brianzoli rimangono vuote. I vertici della famosa società di e-commerce americana hanno infatti stipulato un accordo a livello nazionale con i dirigenti di Poste Italiane per un’importante commessa per la consegna in tempi rapidi dei prodotti ordinati e comperati online. I centri di smistamento sono stati così inondati di pacchi da recapitare in via prioritaria e l’intero sistema è saltato, a discapito soprattutto dei normali utenti che, invece dei regali di Natale, aspettano di ricevere raccomandate, bollette, fatture, comunicazioni bancarie, ingiunzioni, contravvenzioni, giornali, riviste, la corrispondenza ordinaria di tutti i giorni insomma.

Nei luoghi dove mancano fattorini e addetti alla lavorazione e alla suddivisione dei plichi, come appunto a Merate, la situazione è divenuta ancora più insostenibile. Nel capannone di via Bergamo lungo la Sp 54, adibito appunto a polo di smistamento di zona, si sono così accumulate giacenze per una tonnellata e mezzo e da settimane e settimane i cittadini in alcune zone non vedono il portalettere, come ad esempio in viale Giuseppe Verdi, dove nessuno dei postini passerebbe da fine novembre. Il problema riguarda però l’intera zona. Per questo i sindaci del Merate e del Casatese hanno deciso di mobilitarsi e allearsi. Il grave e ormai insopportabile disservizio, che si configura come interruzione di servizio pubblico, è stato oggetto di un apposito incontro congiunto.

«Abbiamo deciso di stilare un documento di denuncia per chiedere l’intervento e il supporto del prefetto di Lecco – spiega il primo cittadino di Merate Andrea Massironi -. La lettera verrà inviata anche ai responsabili delle Poste e alle autorità competenti. La questione ci è nota da tempo, ma intervenire prima delle festività sarebbe risultato inutile, nessuno ci avrebbe ascoltato. Purtroppo come amministratori locali non disponiamo di molti strumenti, ma certamente faremo tutto quanto in nostro potere».