Merate, la scuola dove studiò Manzoni è ostaggio dei piccioni

L’assessore Procopio: «Battaglia difficile e le risorse scarseggiano». Così i pennuti continuano a moltiplicarsi

I piccioni alla scuola media

I piccioni alla scuola media

Merate, 24 febbario 2017 - La scuola media di Merate è diventata una piccionaia. Il luogo dove il sommo Alessandro Manzoni da ragazzetto, tra il 1791 e il 1796, ha studiato, giocato, dove è cresciuto e dove si si è formato sotto la guida attenta, ma anche estremamente severa, dei padri somaschi che – si legge nei suoi diari – più di una volta lo hanno schiaffeggiato e chiuso in angusti sgabuzzini per punizione, si è trasformato in una sorta di rifugio per colombi, che prolificano a decine e decine. I pennuti hanno invaso i tetti di quello un tempo era un convento gestito da religiosi realizzato nel XVII secolo e nidificato ovunque: nel cortile centrale, sui capitelli delle colonne del caratteristico porticato, sui davanzali, sulle lapidi e le targhe commemorative. Non c’è così corridoio, angolo, muro che non sia ricoperto dal loro guano. Dall’amministrazione comunale, su segnalazione del professore Roberto Ardizzone, dirigente dell’istituto comprensivo dedicato e intitolato proprio all’ex allievo divenuto un pilastro della letteratura e della cultura mondiale con il suoi capolavoro «I Promessi sposi», sono intervenuti disseminando chiodi e spuntoni su ogni superficie utile dove i fastidiosi volatili potrebbero appoggiarsi e chiudendo ogni pertugio in cui potrebbero infilarsi.

Per un breve periodo gli stratagemmi hanno sortito l’effetto desiderato, cioè tenere lontano gli sgraditi ospiti, ma adesso la situazione è esattamente la stessa di prima. Le briciole di brioches, snack, focacce e merendine varie consumate dagli scolari durante la ricreazione rappresentano uno spuntino troppo ghiotto. E infatti i piccioni dell’Alessandro Manzoni sono tutti ben nutriti e pasciuti, quasi obesi. Liberarsi degli uccelli infestanti purtroppo non è impresa semplice, sono estremamente intelligenti e imparano presto ad evitare trappole e pericoli. «Le soluzioni non sono immediate – conferma l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Procopio -. Occorre confrontarsi anche con il mio collega all’Ecologia e all’Ambiente Massimiliano Vivenzio poiché ci sono di mezzo degli animali. Proprio per questo al momento non abbiamo nemmeno stanziato delle risorse per intervenire dato che non sappiamo ancora come».