Impresa del velista Noseda: l’oceano su un guscio di noce

Lecco, 3.250 miglia in solitaria su uno scafo di 2 metri quadri

Dario Noseda sulla barca

Dario Noseda sulla barca

Mandello del Lario (Lecco), 14 novembre 2017 - Dalle Canarie alle Bahamas in solitaria per la prima volta con una piccola barca a vela classe Star. A tentare l’impresa è lo skipper Dario Noseda, 49 anni, di Mandello del Lario, salpato da Tenerife a bordo della sua minuscola imbarcazione arancione con l’obiettivo di approdare a Nassau, dall’altra parte dell’Atlantico: una traversata oceanica di oltre 3.250 miglia.

«Attraversare l’oceano in barca a vela è stato sempre il mio sogno – racconta – Ormai si solca l’Atlantico anche con una vasca da bagno, quindi ho deciso di provarci pure io con una vela di classe Star». Si tratta di un tipo di barca che risale agli inizi del secolo scorso, il 1911, lunga nemmeno 7 metri e che pesa poco più di mezza tonnellata, non proprio una bagnarola, ma neppure uno yacht. La sua imbarcazione non è così vecchia, ma ha comunque quasi trent’anni, essendo stata costruita nel 1989. Per affrontare la traversata Noseda vi ha apportato delle modifiche: lo scafo è stato rinforzato, l’albero è più corto e flessibile, i tessuti utilizzati sono più resistenti e sono stati installati strumenti elettronici come un autopilota e due pannelli solari per fornire elettricità. La messa a punto è stata effettuata sul lago di Como; dotazioni di sicurezza e abbigliamento tecnico sono stati studiati e realizzati appositamente, perché in mezzo a onde che possono raggiungere le dimensioni di un palazzo nulla può essere lasciato al caso. La Star, nome in codice Pa2sh, per il prossimo mese sarà la casa del marinaio lecchese, che dispone di un abitacolo di soli 2 metri quadrati di superficie e di 80 centimetri di altezza, uno spazio più piccolo di una tensa canadese. Lì dentro il 49enne deve tracciare la rotta, dormire, lavarsi, preparasi la cena e mangiare. Per mantenersi in forze si nutrirà con sostanze energetiche testate durante le missioni spaziali, oltre che con qualche legume e frutta secca in scatola, più le scorte d’acqua potabile da centellinare. Attualmente il novello Cristoforo Colombo è diretto verso Capo Verde, per intercettare e sfruttare l’Aliseo che dovrebbe spingerlo con regolarità verso le Americhe. «Sto bene – racconta Noseda tramite il diario di bordo al termine delle prime fasi del lungo viaggio – La barca non da problemi e tutti gli accorgimenti sembrano funzionare».