Cinghiali, via libera alle doppiette anche nel Lecchese

La Regione dice sì alla caccia. Rossi: "Scelta utile alla sicurezza e a prevenire danni alla biodiversità"

Cinghiali

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 Lecco, 25 ottobre 2016 - Danni cacciatori e agricoltori chiedevano di aprire la caccia al cinghiale. La Provincia di Lecco si era sempre opposta a questa ipotesi scegliendo di usare le gabbie e altri metodi che però si sono rilevati poco efficaci. Ieri la Giunta regionale ha dato il via libera alla caccia ai cinghiali e tra pochi giorni i primi ungulati potrebbero essere abbattuti dopo che i Comprensori alpini avranno definito le modalità per l’attività venatoria. La parte ancora da portare a termine dal punto di vista burocratico è abbastanza complessa per cui il termine ventilato del primo novembre sembra difficilmente raggiungibile e probabilmente per il prossimo mese ci saranno soluzioni tampone prima di arrivare a un sistema di caccia organizzato.

I componenti lecchesi della Giunta Antonio Rossi e Daniele Nava esultato all’approvazione delle delibera sulle «Determinazioni in ordine al prelievo venatorio del cinghiale nel territorio provinciale di Lecco», una misura definita «utile alla sicurezza e a prevenire danni alla biodiversità». «Sul nostro territorio da tempo si vive una vera e propria emergenza dovuta all’altissima presenza di cinghiali. L’apertura della caccia agli ungulati decisa rientra negli interventi utili al contenimento numerico della specie ed era una misura da tempo attesa dal territorio». Antonio Rossi e Daniele Nava - rispettivamente Assessore regionale allo Sport e alle Politiche per i giovani e Sottosegretario alle Riforme Istituzionali e agli Enti Locali - commentano con soddisfazione l’approvazione in Giunta regionale della delibera. «Dobbiamo ringraziare l’assessore all’Agricoltura Giovanni Fava e il consigliere regionale Antonello Formenti, che presentò la mozione poi approvata a luglio, – aggiungono i due esponenti della Giunta lombarda - per avere offerto una pronta risposta alla situazione di emergenza venutasi a creare negli ultimi anni a livello regionale, in particolare nel lecchese, a causa della proliferazione delle popolazioni di cinghiale con incremento dei danni alle aziende agricole, ma pure con pregiudizio per la biodiversità, la pubblica incolumità e la sicurezza dei trasporti. Purtroppo in questi ultimi anni sono state numerose le segnalazioni di presenza, nonché l’aumento delle richieste di indennizzo di danni provocati da questa specie sul territorio della provincia di Lecco.