Robbiate, bimbo morto in campo: aperta un'inchiesta

Zaccarea Kamara era stato stroncato da un infarto fulminante mentre giocava a calcio, il padre David Kai ha chiesto l'intervento dei magistrati perchè non c'era un defibrillatore automatico

I funerali del piccolo Zaccarea a Robbiate

I funerali del piccolo Zaccarea a Robbiate

Robbiate (Lecco), 26 agosto 2016 - I magistrati di Lecco vogliono vederci chiaro sulla morte di Zaccarea Kamara, il bimbo di appena 9 anni di Robbiate originario della Sierra Leone che a febbraio è stato stroncato da un arresto cardiaco fulminante mentre giocava a calcio sul campetto dell’oratorio del paese. Vogliono soprattutto scoprire se si sarebbe potuto evitare un simile epilogo e se i soccorritori avrebbero potuto salvarlo.

A chiederlo è David Kai, papà del ragazzino, operaio di 52 anni, in Italia dal 1999 che si era ricongiunto al figlio solo da qualche mese. Il genitore infatti ha presentato un esposto, lamentando sia la mancanza di dispositivi di prima emergenza con un defibrillatore semiautomatico nel centro giovanile, sia possibili ritardi nella chiamata e nell’arrivo dei sanitari del 118. I carabinieri di Merate delegati per le indagini proprio in questi giorni stanno così chiamando a rapporto sia tutti i responsabili della parrocchia di Sant’Alessandro, sia tutti i volontari e gli operatori di Areu che hanno assistito il giovane sierraleonese.

Al momento non risultano iscritti nel registro degli indagati, né sarebbero stati notificati avvisi di garanzia, i militari li hanno convocati in caserma come persone informate sui fatti e gli accertamenti sarebbero un atto dovuto. Il bambino, come ha rivelato poi l’autopsia, è infatti deceduto per una grave cardiopatia congenita mai diagnosticata, inoltre quando il suo cuore ha cessato di battere i soccorritori erano già da lui. La denuncia del padre ha tuttavia colto tutti di sorpresa e lasciato in qualche modo l’amaro in bocca ai tanti che lo hanno sostenuto e aiutato, pagando persino le spese del funerale e i soldi necessari per il viaggio che la madre di Zaccarea nelle prossime settimane compirà per poter arrivare nel nostro Paese e rendere finalmente l’ultimo saluto al figlioletto, seppellito a Robbiate. Lei infatti è rimasta in Sierra Leone. Il marito, sposato con altre quattro moglie e padre in tutto di tredici figli, è rientrato in patria proprio in questo periodo per sbrigare le ultime pratiche per la trasferta insieme a lei.