Caccia al fantasma della contessina. Ghostbuster al castello con la luna piena

Missione 2016 a Casteldidone per i bresciani del gruppo Esperya di DANIELE RESCAGLIO

Francesca Inverardi durante le ricerche  con gli infrarossi. Il fantasma della contessina si annuncia  col suono  di una campana nelle notti di plenilunio di gennaio

Francesca Inverardi durante le ricerche con gli infrarossi. Il fantasma della contessina si annuncia col suono di una campana nelle notti di plenilunio di gennaio

Cremona, 31 dicembre 2015 - Incontrare il fantasma della campana che vive nel Castello Mina della Scala di Casteldidone. È questo il prossimo appuntamento che i ghostbusters dell’associazione bresciana Esperya hanno nella loro agenda per gennaio. «Nelle notti del plenilunio, dal 19 gennaio, torneremo nella residenza di Casteldidone, abbiamo già fatto un sopralluogo ma non è emerso nulla» afferma Francesca Inverardi del gruppo Esperya. Il fantasma del Castello Mina della Scala, qualcuno dice della contessina Schizzi, uccisa dalla peste di manzoniana memoria, secondo la tradizione appare solo alle discendenti femmine: si annuncia con il suono di una campana, ha una luce fluorescente e scende la scaletta che porta alla torretta (nella foto sotto). L’ultima ad averlo incontrato è stata la contessa Anna Maria Douglas Scotti di Fombio, scomparsa tre anni fa che, come ella stessa ammise, era piuttosto scettica a credere a quella leggenda che le avevano raccontato la mamma e la nonna.

Ma il gruppo bresciano in questi mesi ha svolto anche altre importanti indagini, tra cui forse la più importante è quella che ha riguardato il Forte di Pietole a Mantova: la fortezza napoleonica, poi passata agli austriaci che la utilizzarono come deposito di armi e munizioni, è esplosa nel 1917. «Si tratta di un complesso gigantesco, credo ci torneremo, abbiamo registrato moltissimo materiale che richiederà tempo per essere esaminato» spiega Francesca Inverardi. Ebbene da quel materiale pare che possano uscire scoperte piuttosto sensazionali. L’indagine, compiuta in novembre, è stata svolta in collaborazione anche con un altro gruppo di cercatori di fantasmi, i «Ghosts Hunters Padova».

«Per il momento preferisco non dire nulla su quanto sta uscendo dalle registrazioni, prima vogliamo aver terminato tutto. Come sempre andiamo molto cauti» afferma Francesca Inverardi. Legate a questo luogo non vi sono leggende particolari, tuttaviaantasma della contessina si annuncia col suono di una campana nelle notti di plenilunio di gennaio , poi una luce fluorescente scende la scala della torretta del castello la tragedia che lo colpì nel 1917 potrebbe giustificare la presenza di alcuni fantasmi. «Continuiamo ad avere anche richieste di intervento da parte di privati, alcune segnalazioni anche attraverso fotografie che ci vengono inviate per cercare una risposta. Spesso si tratta però di un effetto del nostro cervello che ci fa vedere cose che in realtà non ci sono». Nel corso di questi anni il gruppo ha lavorato spesso anche in residenze private, sollecitati dai proprietari che avevano notato cose strane e inspiegabili. Sicuramente quest’anno una delle indagini più importanti ha riguardato il castello di San Giovanni in Croce, Villa Medici del Vascello, dimora della Dama con l’Ermellino, ovvero Cecilia Gallerani, meglio conosciuta come protagonista del dipinto di Leonardo Da Vinci. Dalle registrazioni emerse la voce chiara di un uomo, captata dagli strumenti sofisticati utilizzati dai «ghostbusters». «È stata una esperienza molto bella, a San Giovanni ci hanno accolto benissimo. Chissà forse ci torneremo per un’altra indagine» afferma Francesca.