Milano, sette luoghi sulle tracce di Leonardo

Un itinerario nel capoluogo lombardo per scoprire il genio del Rinascimento

Conca delle Gabelle. Foto Yorick39 via WikiCommons

Conca delle Gabelle. Foto Yorick39 via WikiCommons

Milano, 21 luglio 2017 – Un genio assoluto, un artista incontrastato, ma anche un uomo del suo tempo, che incarna i valori del Rinascimento. È per questo quindi che quando si pensa a Leonardo da Vinci lo si associa spesso alla città di Firenze. Forse però non tutti sanno che il maestro è stato a Milano per ben tre volte, per un periodo complessivo di oltre vent’anni: la prima nel 1482 al seguito di Ludovico il Moro fino alla caduta di questi nel 1499, tornò successivamente nel 1506 richiamato da Charles D’Ambois, per poi trasferirsi stabilmente dal 1508 al 1513, al servizio di Luigi XII di Francia. Leonardo fu da subito molto affascinato da Milano e qui ha lasciato molte opere, prima tra tutte il celeberrimo Cenacolo. Ecco 7 luoghi dove scoprire il suo ineguagliabile talento.

Cenacolo Vinciano. L’itinerario non poteva che partire da qui, una delle più celebri opere di Leonardo, paragonabile per fama solo alla Gioconda. Situato nell’ex refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, è stato dipinto tra il 1495 e il 1498 per volere di Ludovico il Moro. L’affresco è un capolavoro del Rinascimento italiano, in particolare per l’uso della prospettiva, in grado di dare profondità alla parete, e per la straordinaria capacità dell’artista di interpretare le diverse personalità degli apostoli.

Vigna di Leonardo. Proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie esiste un altro luogo in grado di parlarci del soggiorno milanese di Leonardo: si tratta della sua vigna, situata all’interno della Casa degli Atellani. Qui, al numero 65 di corso Magenta, Leonardo ha risieduto per diversi anni, ospite della famiglia degli Atellani. Per questo motivo, in segno di riconoscenza, Ludovico il Moro fece piantare nel giardino della dimora una vigna. Oggi, dopo aver recuperato il gene del vitigno originario, la Casa degli Atellani è stata riaperta al pubblico e la vigna di Leonardo ripiantata.

Conca delle Gabelle. Conosciuta anche col nome di Conca dell’Incoronata, fu realizzata per collegare il Naviglio Martesana alla cerchia dei Navigli. Essa fu portata a compimento nel 1496 dagli ingegneri Giuliano Guasconi e Bartolomeo della Valle sotto la direzione di Leonardo, che già nel 1482 aveva compiuto i primi studi a riguardo. Dopo l’interramento dei Navigli avvenuto nel Novecento la conca perse ogni sua funzione, ma oggi si conservano ancora le porte originali del sistema di chiuse e l’edicola.

Sala delle Asse. Situata al primo piano del torrione nord-orientale del Castello Sforzesco, questa sala prende il nome dalle assi di legno che presumibilmente un tempo ne rivestivano le pareti. Qui nel 1498 Leonardo realizzò una pittura parietale di cui si era persa la memoria fino alla fine dell’Ottocento, poiché coperta da altri intonaci. La decorazione delle pareti è costituita da un intreccio di frutti e motivi vegetali, che danno l’impressione al visitatore di trovarsi all’aperto sotto un pergolato.

Cavallo di Leonardo. Nel 1482 Ludovico il Moro chiese a Leonardo di costruire la statua equestre più grande del mondo in onore del padre Francesco Sforza. Il Maestro si mise subito al lavoro studiando per molti anni l’anatomia dei cavalli, e nel 1491 presentò il modellino in creta di un cavallo di oltre sette metri di altezza, con una zampa sollevata da terra. Ben presto però la guerra costrinse Leonardo alla fuga e il progetto venne abbandonato. Cinque secoli dopo il collezionista americano Charles Dent istituì la Leonardo da Vinci’s Horse Foundation e riuscì a raccogliere i fondi necessari per realizzare l’opera: il lavoro fu affidato a Nina Akamu e dal 1999 la statua si trova all’ippodromo del galoppo di San Siro.

Biblioteca Ambrosiana. Qui si conserva il Codice Atlantico, una raccolta di manoscritti autografi di Leonardo, che prende il nome dalle dimensioni delle sue pagine, simili a quelle di un atlante. Il Codice è composto da 1119 fogli suddivisi in 12 volumi senza un ordine preciso, che spaziano negli argomenti più disparati: schizzi, disegni preparatori, calcoli matematici, progetti di architettura, studi di anatomia, astronomia, botanica, chimica, geografia. Un documento fondamentale per comprendere la singolarità del genio di Leonardo, a cominciare dalla sua caratteristica scrittura speculare.

Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Il più grande museo italiano dedicato alla scienza non poteva che essere dedicato a Leonardo da Vinci. Qui sono esposti 130 modelli storici realizzati dallo studio e dall’interpretazione dei disegni del Maestro: macchine volanti, biciclette sperimentali e tante altre sorprendenti invenzioni.