Waldo Bernasconi, scatta l’ordine di arresto. Ma lui potrebbe restare in Svizzera

Il terapeuta può decidere di scontare la condanna nel suo Paese di residenza

Waldo Bernasconi

Waldo Bernasconi

Como, 18 luglio 2016 - Waldo Bernasconi potrebbe essere estradato in Italia dalla Svizzera e finire in carcere per scontare la condanna a sei anni e sei mesi diventata definitiva lo scorso 18 maggio, quando la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso dei suoi avvocati. Tutto questo, però, difficilmente accadrà. La Corte d’appello di Milano, competente per l’esecuzione, ha emesso l’ordine di carcerazione nei confronti del terapeuta di Lugano specializzato nella cura di anoressia e bulimia e dei suoi due collaboratori, unici rimasti a processo dopo il progressivo sfoltimento degli imputati per assoluzione o prescrizione. Pietro Billari e Isaac George sono stati condannati a quattro anni e sei mesi di carcere, ma l’unico che andrà incontro a un’effettiva espiazione della pena rischia di essere Billari, il solo presente da sempre in Italia, che già sta facendo i conti con una precedente condanna rimediata a Verbania.

Le sentenze definitive hanno dichiarato tutti colpevoli dei soli reati sessuali a carico di pazienti della clinica luganese SanaVita o comunque gravitanti attorno alla «galassia Bernasconi», definizione che il pubblico ministero comasco Mariano Fadda aveva coniato per la molteplicità di case di cura, siti internet e linee telefoniche di contatto diretto con persone colpite da disturbi dell’alimentazione create da Bernasconi assieme al suo nutrito staff. Il metodo adottato - la «Teoria neoreichiana» - messo a punto dallo stesso imputato non è mai stato riconosciuto dal sistema sanitario italiano e gli era valso la condanna per esercizio abusivo della professione sanitaria, provvedimento andato prescritto in Appello.

I tempi della vicenda Bernasconi non sono stati brevissimi: la sua iscrizione sul registro degli indagati di Como risale al 2007, il processo si è concluso nel 2012, tre anni dopo è giunto l’Appello e a maggio 2016 si è pronunciata la Cassazione. Ora si è giunti all’ultimissima fase, quella dell’esecuzione della sentenza. Ma in tutti questi anni Waldo Bernasconi non ha mai messo piede in Italia, e tuttora si trova a Lugano, dove vive stabilmente. Nel momento in cui la Svizzera dovesse procedere nei suoi confronti, il terapeuta potrà decidere di scontare la condanna nel suo Paese di residenza, e potrebbe non essere esclusa la possibilità dei domiciliari, dato che Bernasconi ha ormai superato i 70 anni di età. Di Isaac George, trasferitosi a Londra a fare l’educatore, pare si siano invece perse le tracce fra un cambio di residenza e l’altro.