Blevio, lasciò incustodito il rottweiler. Condannato per lesioni a un bimbo

Trenta giorni ai domiciliari e 50mila euro di provvisionale

In aula i testimoni dell'aggressione

In aula i testimoni dell'aggressione

Blevio (Como), 22 settembre 2017 - Un attacco ferocissimo di un rottweiler, lasciato incustodito, a un bambino di tre anni e alla nonna, avvenuto l’8 febbraio 2016 a Blevio, lungo la strada. Per l’omessa custodia del cane, e le lesioni gravi che ne sono derivate soprattutto al bambino, ieri A.L., trentenne di Blevio, è stato condannato a 30 giorni di arresti domiciliari, oltre a un risarcimento provvisionale da 50mila euro.

In aula, davanti al Tribunale Collegiale, dove l’imputato rispondeva di lesioni volontarie gravissime – derubricate a colpose nella condanna – sono sfilati i testimoni che quel giorno sono intervenuti nel tentativo di salvare il piccolo, azzannato alla testa dal cane che, da ore, girava libero per il paese. Testimonianze da cui ancora traspariva lo choc di quei minuti, durante i quali tutti hanno cercato di afferrare il cane e di fargli lasciare la presa, riuscendo nell’intento solo dopo lunghissimi minuti, e colpendolo con un’ascia. Limata lo aveva avuto in custodia dalla sua ex compagna, che a sua volta lo aveva avuto in regalo dal precedente proprietario, che aveva avuto un bambino e non si fidava più a tenerlo con sé.

A testimoniare sono stati chiamati Federico Aiello, Paolo Savio, Federico Mantoan e Stefano Bosmani, tutti di Blevio. Quest’ultimo, in particolare, anche lui proprietario di un rottweiler, è stato il primo a intervenire: «Ho sentito chiamare aiuto – ha detto – credevo fosse una lite tra cani, ma poi l’ho visto che azzannava il bambino. Sono corso verso di lui, stava sbattendo il bimbo a destra e sinistra, ma poi ha lasciato il cappottino ed ha afferrato la testa. L’ho bloccato con un braccio, con l’altro lo prendevo a pugni, ma lui non mollava. Poi all’improvviso ha lasciato la testa, ma a quel punto ha preso il piccolo a un polpaccio ed è riuscito a trascinarlo, nonostante io lo trattenessi. Gli ho preso persino la coda, ma non c’era niente da fare». Nel frattempo sono intervenuti gli altri passanti, uno dei quali, Mantoan, si era procurato un’ascia.