Como, in prima linea contro il gioco d'azzardo

Ogni comasco spende in media 1924 euro l'anno tra slot machine e gratta e vinci

Aumentano le dipendenze da gioco d'azzardo nel comasco

Aumentano le dipendenze da gioco d'azzardo nel comasco

Como, 3 luglio 2015 - Parte da Como una campagna per prevenire e contrastare le forme di dipendenza dal gioco d’azzardo. “Quando il gioco si fa duro”, questo il nome del progetto presentato da Palazzo Cernezzi in Regione, ha ottenuto un finanziamento di 50mila euro. Insieme a Como saranno mobilitati l'Asl, la Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, la Provincia, la Rete Generale del Sistema Pubblico d’Istruzione della Provincia di Como, Camera di Commercio, questura , Unione dei Comuni Lario e Monti, le amministrazioni di  Brunate, Albese con Cassano, Montano Lucino,  Cernobbio, Lipomo, Lezzeno, Cavallasca, Moltrasio, San Fermo della Battaglia, Carate Urio, la Confederazione Nazionale artigianato, Spi Cgil, Confartigianato Imprese, Unindustria, Confcommercio, Acli, Lega Consumatori.

La Lombardia è la regione italiana dove si gioca di più d'azzardo: 299,6 milioni di euro nel 2009 equivalenti al 17,9% del totale con un giro d’affari nel 2010 di 300 milioni di euro. Como è la seconda provincia italiana per spesa annua pro-capite per gioco d’azzardo, preceduta solo da Pavia: 1504 euro nel 2010, 1884 euro nel 2011 e 1924 euro nel 2012 (+ 27,9% rispetto al 2010) l’importo giocato pro capite.

“Le conseguenze legate alla dipendenza dal gioco d’azzardo - commenta il vicesindaco Silvia Magni - non rappresentano solo un problema di ordine pubblico. La dipendenza provoca problemi a livello sociale e sanitario, genera povertà e sofferenza. L’aumento del consumo di gioco d’azzardo ha anche provocato la dilatazione del mercato del prestito a usura. Il nostro consiglio comunale ha approvato una mozione nell’ottobre 2012 e da allora il Comune ha messo in campo alcune azioni che ora potranno essere rinforzate ed estese grazie a questo finanziamento".

Nei mesi scorsi Como aveva firmato un appello, promosso dai comuni capoluogo della Lombardia e trasmesso al Governo contro la delega fiscale sul gioco d’azzardo e l’ipotesi di togliere ai sindaci la possibilità di regolamentare e limitare gli orari di accensione delle slot machine.